Emporio falsi certificati, escono dai domiciliari due degli indagati. Obbligo di firma per Aratari

Marsica – Esce dai domiciliari l’agente di polizia penitenziaria indagato nell’ambito dell’inchiesta sui certificati falsi, denominata “Tutti per Uno”. Il Gip Maria Proia, infatti, ha firmato l’ordinanza di revoca degli arresti domiciliari per Luigi Maiello.

L’uomo, agente di polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Avezzano, è accusato di aver utilizzato false certificazioni mediche prodotte da dottor Angelo Gallese, dirigente Asl, responsabile del Cim, coindagato nello stesso procedimento, per assentarsi dal lavoro. Il Gip ha accolto la richiesta della difesa di Maiello, rappresentata dall’avvocato Mario Del Pretaro, ed ha disposto la sostituzione con l’obbligo di dimora in Avezzano. L’accusa è rappresentata dal pm Roberto Savelli.

Rimane ai domiciliari Angelo Gallese, mentre pochi giorni fa il tribunale del riesame di L’Aquila ha disposto la sostituzione dei domiciliari con l’obbligo di firma per Arnaldo Ararari, prima recluso al carcere romano di Rebibbia, difeso dall’avvocato Antonio Valentini.

Aratari, patron della Medisalus, era finito nell’occhio del ciclone per altro procedimento legato all’indebita percezione di provvidenze assistenziali dall’INPS; nel corso delle indagini per dette vicende, gli inquirenti avevano scoperto un vaso di Pandora che aveva infine condotto a tre misure di custodia cautelare in carcere, nei confronti di Angelo Gallese, Arnaldo Aratari e Orlando Morelli, dieci ai domiciliari, e un totale di 18 avvisi di garanzia; tra i destinatari, anche il suocero dell’imprenditore, Guglielmo Mascitelli, e la moglie, Tiziana Mascitelli.

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