Avezzano – “Nelle ultime ore è arrivata una doccia fredda per otto dei dieci lavoratori e lavoratrici del Consorzio di Ricerca Unico d’Abruzzo, che hanno ricevuto le lettere di licenziamento lo scorso fine settimana. Ciò nonostante le rassicuranti dichiarazioni sul rilancio del CRUA degli ultimi mesi, fino alla più recente del vicepresidente della Regione con delega all’agricoltura Emanuele Imprudente”. Lo scrive, in una nota, la FILCTEM CGIL della provincia dell’Aquila.
“È notizia di dicembre -continua la nota – che la Regione Abruzzo aveva destinato al CRUA, insieme ad altri soggetti partner, un finanziamento di 6 milioni di euro “immediatamente disponibili” per il progetto “Ri.CR.E.A. – Riqualificazione del CRUA per Ecosistemi Agroambientali”. Nella stessa dichiarazione, il vicepresidente Imprudente rivendicava anche lo stanziamento di 200 mila euro nel mese di giugno dello scorso anno e l’affidamento al CRUA di servizi in convenzione con l’Istituto Zooprofilattico di Teramo per un importo di 140 mila euro l’anno.
Più volte negli ultimi mesi abbiamo espresso la nostra preoccupazione circa il futuro del Consorzio di Ricerca, chiedendo di essere ricevuti sia dal vicepresidente Imprudente, sia dall’Amministratore Unico della società, nonché dalla Conferenza dei Capigruppo del Consiglio Regionale. Il rischio che segnalavamo era che lavoratrici e lavoratori, dopo aver avuto accesso negli anni 2020 e 2021 a prestazioni legate all’emergenza Covid, nel corso del 2022 stavano usufruendo dell’intervento del Fondo di solidarietà bilaterale per le attività professionali e il raggiungimento del periodo massimo di copertura del Fondo avrebbe lasciato i dipendenti in forza senza alcun diritto a prestazioni di integrazione salariale. Non solo si è avverato questo, ma senza alcun confronto preventivo si è giunti al licenziamento della quasi totalità di lavoratrici e lavoratori.
Ciò avviene con un Piano economico finanziario di risanamento approvato dalla Regione che, parallelamente alla previsione di contributi straordinari al CRUA da parte della Regione Abruzzo nelle annualità dal 2021 al 2025 (circa 2 milioni di euro), prevede una graduale ripresa delle attività del Consorzio. Tali attività sarebbero dovute iniziare sin dal mese di marzo 2021, consentendo ai dipendenti di ritornare a svolgere la propria attività lavorativa. Non solo non si è mai riusciti a riprendere l’attività, ma l’epilogo per otto tra lavoratrici e lavoratori è stato ben peggiore.
Lo stesso vicepresidente Imprudente, relativamente alla procedura concorsuale cui il CRUA è stato ammesso nel mese di settembre dello scorso anno, parlava di continuità operativa dell’ente. Ciò che ci domandiamo è come sia possibile assicurare la continuità senza il personale necessario a tal fine. Tenendo presente che i licenziamenti sono anche la conseguenza dei ritardi accumulati negli anni relativamente alla ripresa dell’attività lavorativa e alla mancata attuazione del Piano economico finanziario di risanamento.
Torniamo a chiedere un confronto alla Regione e all’Amministratore Unico del CRUA, anche con riferimento alla procedura concorsuale in atto. Contestualmente riteniamo sia necessario revocare i licenziamenti, individuando le migliori soluzioni possibili al fine di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali, e istituire un tavolo di confronto con l’obiettivo di riprendere al più presto le attività e rilanciare il CRUA”.