“Se l’agricoltura è una competenza regionale è necessario che la regione agisca immediatamente.” Così Coldiretti Abruzzo interviene sulla delicata questione dei pascoli scippati dalle imprese di fuori regione che stanno creando problemi agli allevatori locali, che vedono “espropriati” i loro territori che per anni sono stati percorsi e battuti da greggi e mandrie abruzzesi secondo una tradizione antica che ha permesso finora la tutela e la conservazione del territorio. I pascoli montani, come tutti sanno, vengono presi in affitto a fini speculativi, a prezzi molto più alti rispetto a quelli di mercato solamente per intercettare ed ottenere i fondi europei che dovrebbero invece essere destinati agli allevatori locali. Coldiretti Abruzzo continua dicendo: “Si tratta di un meccanismo distorto e pericoloso che, viste le condizioni economico-finanziarie di molti comuni, viene purtroppo assecondato dalle amministrazioni locali per far fronte alle proprie necessità. Il risultato è però una lenta agonia del settore, il progressivo spopolamento delle zone interne, la chiusura delle stalle ormai decimate, il tracollo di un settore e l’impoverimento di un territorio”.
Per Coldiretti Abruzzo la situazione è ormai al collasso. “E’ necessario che l’assessorato all’agricoltura prenda in mano la situazione e superi le necessità locali per il bene dell’economia regionale. E’ urgente riportare la normalità e scoraggiare il fenomeno anche facendosi portavoce in tutte le sedi istituzionali competenti, compresi i tavoli nazionali di Bruxelles. In tali centri si deve promuovere una riforma che preveda contributi adeguati alle coltivazioni e alle attività esercitate dai veri agricoltori e non consenta speculazioni sui nostri pascoli”.
Così conclude Coldiretti e ricorda anche che la situazione europea in questo momento non è favorevole, vista la possibile riduzione del 14% delle risorse destinate alla Politica Agricola Comune (PAC) e che colpirà già dal 2021 l’Abruzzo con un taglio di 8milioni e 100mila euro solo per il primo anno. Un ulteriore mannaia perché con meno risorse si favorisce lo spopolamento delle aree. (M. Maggi)