Celano. “L’ultima neve di primavera porta sempre tristezza. E ieri è stato proprio così, il gelo è sceso su tutti noi, una frase continua a fare eco nei nostri pensieri. Lucia non c’è più. Ma non è così. Tu ci sei. E continuerai ad essere sempre presente. In fondo, è quello che sai fare meglio. Amare, stare in famiglia, stare con gli amici. Cucinare, viaggiare, nuotare, sciare, mare, barca e montagna. Un’abruzzese doc. È così che ci hai trasmesso il senso dell’amicizia e della libertà. Non a caso Lucia è colei che si libra nel vento. Emanerai luce, calore e sentimento. Un tesoro per l’umanità, infatti, siamo sicuri, che starai già amando qualcuno più importante di noi. Ciao Lucia”.
Sono queste le parole di un amico di Lucia Pierleoni, la giovane celanese che ha perso la vita in un incidente stradale sulla Statale che dall’Abruzzo arriva fino nel Lazio, nel Comune di Sora. Prima di lui aveva parlato Miriam, l’amica di sempre, che le ha promesso dall’altare di San Giovanni, a Celano, a nome di tutti gli amici, che mai la dimenticheranno.
Oggi pomeriggio sembrava che anche il cielo piangesse. La bara della giovane, prima di entrare in chiesa, è stata portata a spalla nel Parco della Rimembranza, per l’ultima volta il giro di “dietro castello”. Tutti gli amici della giovane che a luglio avrebbe compiuto 30 anni, hanno accompagnato il feretro ricoperto di fiori bianchi.
Centinaia di persone hanno partecipato alla cerimonia.
Un dolore incontenibile ma mai scomposto, anche in chiesa, dove a celebrale la funzione è stato don Giuseppe Balducci, cappellano delle Forze Armate, un amico della giovane scomparsa prematuramente. Insieme a lui, sull’altare, padre Roberto Scocchia, don Giuseppe Ermili e il parroco don Claudio Ranieri.
Don Balducci ha più volte ricordato l’amore di Lucia per il fratello Venanzio, per la madre Giuseppina e per il padre Enrico.