Chiusa di notte la stazione di Avezzano, i barboni si spostano in pronto soccorso

Disagi e proteste per i sanitari

Avezzano – Per “l’allarme sicurezza” di notte chiude la stazione e i barboni si spostano in pronto soccorso. I medici e gli infermieri dell’ospedale di Avezzano si ritrovano ogni notte a fare i conti con la dura realtà dei senzatetto, ai quali, ormai, è stata preclusa anche la stazione ferroviaria.

Dopo gli ultimi episodi violenti che si sono verificati nei pressi di piazza Matteotti è stato scelto di mettere in sicurezza l’area, spesso teatro di risse, botte e accoltellamenti. Questo però ha comportato la “naturale” conseguenza di aver lasciato per strada chi alla stazione ci andava a dormire perché senza un tetto sopra la testa. Un fenomeno che non interessa solo Avezzano ma un po’ tutte le grandi città. E così, davanti alla disperazione dei barboni, alla fine di ogni turno notturno, medici e infermieri si ritrovano a pagare colazioni e a prestare servizi, come lavarli e altro. Spesso ci sono anche disordini, legati al fatto che tra queste persone ci sono anche sieropositivi e con disturbi psicologici.

L’altra notte ad esempio, davanti alle richieste sempre più insistenti di una persona che già in passato è stata sottoposta a trattamenti sanitari obbligatori, che però non sono durati più di una settimana, è stato necessario richiedere l’intervento dei carabinieri. La donna sputava contro il personale e inveiva un po’ contro tutti. Una situazione “limite” che spesso ha messo in condizione i sanitari di non poter adempiere al meglio alle emergenze, soprattutto quando sono in codice rosso.

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