La scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi celebra con una lirica la festa in onore di Don Michele Morgante

chiesa di S. Giovanni Battista
chiesa di S. Giovanni Battista

Nella giornata del 25 aprile, l’intera comunità di Luco dei Marsi si è riunita per festeggiare Don Michele Morgante, in occasione del suo 86° compleanno. Alla messa solenne, concelebrata insieme al parroco Don Giuseppe Ermili, alla presenza di molti fedeli e delle autorità civili, nella chiesa di San Giovanni Battista, è seguita una cena conviviale nel segno dell’amicizia solidale e fraterna. La scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi ha dedicato una suggestiva “Ode” al Sacerdote mettendo in rilievo come gli anni non scalfiscono la bellezza dell’animo che eterna ogni sentimento verso Dio e il prossimo in un rinnovato umanesimo:” L’anima ha la capacità di contenere in sé stessa la totalità delle cose ed è in grado di ricevere in sé ogni sostanza e ogni natura” (Ugo Di San Vittore-Discorso in lode dell’amore divino).

Giovinezza risplende ancora nel tuo cuore.

Quando la meraviglia si fa stupore nella bellezza di Dio

Risplende ancora giovinezza nel tuo cuore:

iris selvatico sugli anni verdi di spensierati giochi.

Giovinezza risplende ancora nel tuo animo nell’ora vespertina

Al richiamo ardente delle campane.

Il dolce tempo s’attarda nella tua memoria che chiede spazio e

Tempo così come “le nuvole”, “le pietre” e i “boschi”.

Ricordi?

So che se chiudi gli occhi vedi ancora gli sterpeti delle strade del borgo

Tra i fiori appassiti e la frutta passata del tardo autunno abbeverarsi

Ad un filo d’acqua dei canali del Fucino.

So che rammendi dello scialle della nonna che ti insegnò a pregare

Con le dita strette sul filo di pietà del rosario.

I battenti neri del seminario si aprirono un giorno col tuo magistero

Al servizio dei fratelli per fare dell’ordinario straordinario omaggio.

Ci vuole un legno pesante come la Croce per rinascere sanati nel perdono.

E tu a quel giardino, così misterioso che è di Dio, affidavi il ristoro

Alzando le braccia tenere di gemme come fossero rami

Sulle incantate terrazze dell’orizzonte.

Chi conosce infinite vie arriva là dove tutto si dona e tutto si eterna.

Le piccole luci della sera ti guidarono sulla soglia dell’universo.

Smarrito come un bambino, ripercorrendo i passi di Cristo,

nell’umile sentiero tra le contrade incontrasti finalmente “l’uomo”.

Pagine e pagine del Libro Sacro leggeste ai tuoi fedeli nella certezza

Della sconfitta della morte nella Pasqua del Risorto.

Giovinezza risplende ancora nei tuoi pensieri se curi

Le ferite dell’essere con la buona novella delle primavere

Sul moto perenne delle foglie cadute e rispuntate.

Giovinezza risplende ancora nell’intesa fluttuante

Di certi momenti di grazia, quando ognuno è un po’ parte dell’altro,

Quando si è amici perché uniti da qualcosa di comune e di immenso.

Giovinezza risplende ancora quando ci si chiede dove possa 

Risiedere l’eterno… e con te si guarda in alto.

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