Carsoli, urla e schiamazzi al bar. I condomini costretti a prendere sonniferi, esasperati, scrivono al prefetto

Carsoli. Urla, schiamazzi, musica a tutto volume. Ragazzi ubriachi distesi a terra e che fanno i bisogni dentro l’atrio del palazzo. Condomini che non dormono più e che sono costretti, in alcuni casi, all’uso di psicofarmaci.

E’ questa la situazione descritta in una lettera al prefetto dell’Aquila, da parte dell’avvocato nominato dai condomini di una palazzina di Carsoli, che tante volte hanno portato anche all’attenzione della stampa, quello che vivono in una strada del paese.

A seguito delle tante lettere al Comune e dei numerosi controlli dei carabinieri, sollecitati dai residenti di un condominio che si trova vicino al locale chiamato in causa, la vicenda è finita numerose volte anche sulle pagine dei giornali.

Ormai al limite della sopportazione, i condomini, ora, tramite il legale Barbara Ferrante, si sono rivolti al prefetto Giuseppe Linardi per chiedere perché la loro richiesta di intervento su una situazione ormai che si trascina da anni, viene inascoltata.

Secondo quanto si legge in quello che non è scritto tanto sotto la forma di un esposto ma come una vera e propria richiesta di aiuto, i condomini hanno già presentato una decina di querele alla locale stazione dei carabinieri, per denunciare quanto accade di notte nei pressi del locale.

Alcuni giovani, in più di un’occasione sono stati visti urinare e fare altri bisogni dopo essere entrati nel portone del condominio. Bivaccano ubriachi, giocano a morra gridando e in alcune occasioni, all’intervento dei carabinieri si sono resi anche protagonisti di cori da stadio contro le forze dell’ordine. A quanto pare, come scritto nella lettera al prefetto, ci sono anche le riprese che testimoniano il tutto.

I militari hanno sempre redatto dei verbali, in alcuni casi sono scattate delle denunce e in altri sono state fatte le segnalazioni di minorenni che bevevano alcolici.

Nello scritto inviato al prefetto, tramite l’avvocato Ferrante ci si chiede il perché nessuno abbia preso provvedimenti, finora, considerato che il tutto è scritto nero su bianco in verbali e querele.

Nel locale ha fatto un sopralluogo l’Arta che ha rilevato in passato il volume troppo alto della musica. Numerose segnalazioni sono state inviate anche al Comune. Poco più di un paio di anni fa arrivò anche una diffida da parte della Questura ma sta di fatto che la situazione non è cambiata.

Per tutti questi motivi è arrivato ora un “appello” al prefetto.

“I condomini sono costretti a prendere sonniferi e in alcuni casi degli psicofarmaci”, si legge nella lettera, “su altri locali sono stati presi dei provvedimenti mentre in questo caso si continua a non sapere nulla sull’esito del lavoro dei carabinieri e delle segnalazioni al Comune”.

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