Caccia – In questo periodo di pandemia mondiale, pur essendo consentite molte attività sportive svolte individualmente e all’aperto nella regioni in zona rossa, nel caso della caccia non è così. Infatti mentre nelle regioni in zona arancione è consentito, pur rimanendo entro i confini del proprio comune, in Abruzzo, essendo appunto zona rossa, è tassativamente vietato.
A riguardo esprime il suo disappunto Vincenzo Rubeo, presidente provinciale Enalcaccia della sezione di L’Aquila: “Nonostante abbiano consentito numerose attività all’aria aperta questo non è accaduto anche per la caccia, che può essere tranquillamente svolta individualmente e all’aperto, dunque in totale sicurezza“.
Il presidente Rubeo si dice anche preoccupato: “I cinghiali, pressati dai lupi, si avvicinano sempre di più ai centri abitati, con il rischio di creare incidenti e disagi, ed è assurdo che ai cacciatori non sia consentito intervenire.
Oltretutto l’Enalcaccia si è attivato fin da subito in questo senso anche tramite il presidente nazionale Lamberto Cardia, il quale ha scritto all’assessore e al Ministero per sbloccare la situazione, non ottenendo alcuna risposta”.
Conclude dicendo: “Capisco il momento difficile e mi rendo conto dei gravi problemi che affliggono il paese, ma i cacciatori pagano le tasse ed è giusto che possano continuare a svolgere la loro attività. Non ritengo che fare qualcosa in merito preveda un sacrificio così gravoso“.
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