Buona sanità, la lettera di ringraziamento per il comportamento esemplare del personale medico e paramedico

Di seguito riportiamo la lettera di Chiara, dove si rende omaggio al personale medico, infermieristico e tecnico ospedaliero, che con dedizione e competenza ha reso possibile il recupero dopo un aneurisma cerebrale rotto.
La lettera esprime una gratitudine particolare al dottor Aldo Victor Giordano e alla sua équipe di neuroradiologia interventistica, che con professionalità e cooperazione con l’unità di neurochirurgia hanno eseguito un intervento complesso e salvavita.
Un riconoscimento va anche ai reparti di terapia intensiva e neurochirurgia, nonché ai soccorritori dell’Avis di Trasacco, la cui prontezza è stata determinante per affrontare l’emergenza.

Destinazione speranza 
Questo è il titolo di un libro, che oggi vorrei prendere in prestito per infondere  speranza a tutte le persone che l’hanno persa e continuano a perderla, nei confronti  delle figure del personale medico, infermieristico e tecnico ospedaliero. A tutti loro  va un ringraziamento speciale, in particolare al dottor Aldo Victor Giordano e alla  sua équipe di neuroradiologia interventistica.  

Dopo aver subito un episodio di emorragia cerebrale, legato ad un aneurisma  cerebrale rotto, sono stati in grado di eseguire un intervento complesso, lungo e  articolato, frutto di anni di esperienza e grande professionalità, grazie anche alla  cooperazione con l’unità operativa di neurochirurgia. 

Questo piccolo pensiero è quindi un ringraziamento allo straordinario lavoro dei  medici radiologi interventisti, che spesso lavorano dietro le quinte e senza un  contatto diretto con i pazienti o le loro famiglie. Questa esperienza mi ha fatto  riflettere su quanto sia essenziale il loro lavoro, ma allo stesso tempo di quanto  passi facilmente inosservato. La loro è una cura silenziosa, che prende forma  nell’ombra della sala radiologica e si concretizza nell’abilità di “vedere” ciò che a noi  risulta invisibile. Grazie alla loro preparazione, attenzione e cura per i dettagli,  riescono a individuare ogni minuzia e a intervenire tempestivamente con tecniche  meno invasive di quelle chirurgiche, come l’angiografia, che oggi mi ha permesso un  recupero più veloce. 

La gestione della mia emergenza però è stata complessa, e quindi affidata anche ai  reparti di terapia intensiva e di neurochirurgia. Il tutto non sarebbe stato però  possibile senza il pronto intervento eseguito dall’Avis di Trasacco e dai soccorritori  vigili e competenti.  
La mia gratitudine oggi, va verso tutti coloro che mossi dal desiderio di salvare vite,  sono stati capaci di salvare la mia”.

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