Collelongo. Continua a bruciare la montagna nei due versanti di Collelongo e Trasacco. Sul posto al momento ci sono decine di uomini, tra vigili del fuoco e carabinieri forestali. Attive anche diverse squadre di protezione civile arrivate da tutta la Marsica.
Stanno lavorando incessantemente tre canadair sul versante sud di Villavalleonga. Verso Trasacco c’è ancora un fronte aperto anche se ridotto rispetto a ieri.
La montagna “Piange”, insieme agli animali che la vivono come gli orsi e insieme ai residenti, sempre pronti al rischio evacuazione. Una situazione a rischio che nel versante marsicano colpito stanno comunque gestendo al meglio.
Il sindaco di Collelongo, Rosanna Salucci, ieri sera ha scritto su Facebook:
In queste situazioni emergenziali difficili da gestire, puoi contare su persone di immenso valore tecnico, professionale ed umano che danno forza e sicurezza a tutti, i Vigili del Fuoco. Ringrazio per questo gli agenti che hanno partecipato e stanno partecipando alle operazioni di spegnimento ed in particolar modo il comandante provinciale dott. De Bartolomeo e i DOS che stanno coordinando le operazioni. Ringrazio i Carabinieri e i Carabinieri forestali per il pronto intervento prestato; I volontari della protezione civile di Collelongo, di Tagliacozzo, di Carsoli, di Avezzano, di Scurcola per il prezioso contributo alle operazioni; tutti i volontari per le importanti operazioni di supporto; il Sindaco Leonardo Lippa e i volontari di Villavallelonga, il personale del Cam e della Telecom per la pronta riparazione dei guasti…e spero proprio che domani la nostra montagna smetta di bruciare!
In più, il sindaco di Collelongo (nella foto), con l’ordinanza numero 26 del 7 agosto 2017, ha fatto “divieto assoluto di accensione di fuochi su tutto il territorio comunale”, per alta criticità ambientale riguardante l’insorgenza di incendi boschivi, sottolineando che “il patrimonio boschivo riveste un crescente interesse pubblico, dipendendo da esso la tutela idrogeologica e del paesaggio nonché la salubrità dell’aria e la qualità delle acque”.
L’inosservanza di tale divieto è sanzionata, salvo che il fatto costituisca reato, con la sanzione amministrativa da 25 a 500 euro.
Fotoservizio di Luana Di Berardino