Pescina – Il piccolo Filippo, precipitato da un muretto mentre giocava con altri bambini nei pressi della piazza di Pescina lo scorso 6 agosto, è tornato finalmente a casa. Ad accoglierlo, oltre a tutta la famiglia, anche il sindaco Mirko Zauri con gli assessori Luigi Soricone e Antonio Odorisio, e tutti i compagni di classe, accompagnati dalle maestre, che hanno portato striscioni e palloncini. Tutta la comunità di Pescina, ma anche di San Benedetto dei Marsi, ha fatto sentire il suo affetto e la sua vicinanza.
“Dopo ore di angoscia, ore di disperazione, ore in cui ogni singolo respiro veniva meno e anche la voglia di vivere. Il telefono squillava, tutti preoccupati e Filippo era in pericolo di vita” scrive una familiare del piccolo ripercorrendo quei drammatici momenti.
“La corsa in ospedale. Non capivo nulla, io avevo già smesso di vivere. Giunti nei corridoi della rianimazione de L’Aquila vedevo la sofferenza e la paura negli occhi di tutti. Io che urlavo e domandavo “dove è Filippo, che è successo, è vivo vero?” Nessuna risposta giungeva. Dopo ore di attesa: “L’operazione è andata bene ma deve essere trasferito nella zona rossa del Bambino Gesù”. La corsa a Roma, in macchina solo lacrime. La forza che avresti dovuto avere e trasmettere ai tuoi zii ma che proprio non c’era.
Giunti a Roma, quando la disperazione si fa sempre più intensa, inizio a scrivere ai miei amici medici e infermieri per cercare quelle parole che tutti speravamo di sentire “Filippo, sta bene”, parole che non sono mai arrivate perché fin quando sei lì dentro, in coma farmacologico, nessuno può sapere come va realmente”.
Ma tu, tu Filippo sei di una forza estrema, sei di un’energia e grinta incredibile, un eroe esattamente come tuo fratello. Sapevamo che ci avresti sorpreso, il tuo papà lo ripeteva di continuo: “quiss mo s svej e ci racconta tutto”. E così è stato. Bentornato a casa Filippo, amore nostro immenso”.