Avezzano il Consiglio Comunale approva documento con misure urgenti per gestire l’emergenza. Venerdì il testo sarà discusso all’assemblea dei Sindaci

Avezzano – Consiglio Comunale straordinario per approvare un documento sulla crisi pandemica, ormai conclamata su tutto il territorio nazionale, ma con la Marsica, in grave affanno a causa del tracollo del comparto sanitario, teatro ormai di scontro politico, per le inefficienze e i ritardi organizzativi.

Fra appelli poco convinti all’unità, e attacchi feroci indirizzati ai dirigenti della Asl e ai vertici istituzionali della Regione, i sindaci del territorio continuano ad aggiornare la contabilità dei nuovi contagi lanciata al galoppo, mentre assistono, non senza sconcerto, al rimpallo delle responsabilità, vere o presunte, fra maggioranza e minoranza a palazzo dell’Emiciclo all’Aquila.

Il documento che il sindaco Di Pangrazio sottoporrà all’attenzione dei sindaci dei 37 comuni della Marsica, nel corso dell’assemblea convocata per venerdì, contiene una serie di punti che esprimono tutta la rabbia di chi amministra e quotidianamente fa i conti con l’indolenza di una filiera burocratico amministrativa che in Marsica ha di fatto, sospeso il diritto alla salute.

Il documento approvato dal Consiglio Comunale impegna il Sindaco e le autorità politico amministrative, ognuna per le rispettive competenze, a adoperarsi immediatamente per realizzare una serie di obiettivi a partire dalla garanzia delle condizioni minime di dignità del malato, ovvero garantendo posti letto, igiene e regolarità dei pasti.

Questo primo punto, già dà l’idea di tutta la drammaticità che attraversa questo incredibile momento storico, rispetto al quale, molti consiglieri comunali intervenuti a parlare, hanno auspicato il venir meno della dialettica politica e dello scontro ideologico. Ci sarà un tempo per tornare a dividersi ma non adesso, questo il senso degli appelli di diversi esponenti della maggioranza e della Lega.

In effetti il documento passa a larga maggioranza, anche con i voti della Lega, il cui emendamento, che chiede la zona rossa per tutta la Marsica, senza aspettare l’ulteriore peggioramento della situazione, viene subito accolto.

Mario Babbo invece, prende la parola per rispondere agli interventi dei consiglieri di maggioranza che hanno difeso a spada tratta l’assessore alla sanità, Maria Teresa Colizza dalle critiche di Babbo e Lanciotti, pubblicate su alcuni giornali locali.

La Colizza, dopo essere andata in pensione, un anno fa, aveva deciso di aderire al progetto di Di Pangrazio, entrando in giunta col preciso compito di occuparsi della crisi pandemica, potendo contare sulla sua lunga esperienza in campo sanitario, ed essendo stata direttrice sanitaria della Asl1. Proprio per questo suo passato professionale era stata oggetto di critica da parte di Babbo, a caccia di capri espiatori a cui attribuire colpe.

Il capogruppo di Vince chi Cambia ha proposto, a nome della coalizione che lo ha sostenuto, di inserire nel documento, la richiesta di dimissioni di Testa. Questa la condizione per votarlo, ma l’emendamento non è stato sostenuto dal resto dell’assise comunale. Di Pangrazio ha motivato l’inopportunità, al momento, di una risoluzione così drastica.

Il sindaco ha spiegato che, per favorire la maggior convergenza possibile sul documento in sede di assemblea dei sindaci, sarebbe stato più efficace un approccio graduale al tema delle dimissioni del direttore generale della Asl, ciò al fine di consentire un dibattito ampio, per meglio agevolare le diverse sensibilità politiche sull’argomento.

Fra l’altro, la rimozione di un Direttore Generale, se non per comprovate cause misurabili attraverso paramenti inerenti il raggiungimento di determinati obiettivi, esporrebbe l’ente Regione, secondo Di Pangrazio, a potenziali contenziosi di natura giuslavoristica.

Il testo alla fine è passato con i voti contrari della Panei, di Mario Babbo e di Lanciotti. I tre consiglieri di Vince chi Cambia, sono rimasti fermi sulle loro posizioni, sia per la richiesta di dimissioni del direttore generale Testa, sia per il metodo di stesura del documento, che a loro dire, avrebbe dovuto coinvolgere la minoranza, già in fase di elaborazione, non a cose fatte. Queste le ragioni del voto contrario.

Intanto si continua a morire di covid. Ieri in tarda serata è venuto a mancare un uomo di Capistrello poco più che sessantenne. Un ex dipendente dell’Inps, andato in pensione da meno di un anno. Era giunto al pronto soccorso qualche giorno fa, e subito era piombato nella precarietà più assoluta di un girone dantesco. Fate presto.

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