San Vincenzo Valle Roveto – “3 maggio 2017 sequestro preventivo della Chiesa e avvisi di garanzia al Parroco con tre capi d’imputazione, (coincidenza con la dedicazione della Chiesa che è il 3 maggio) e dopo pochi giorni il sequestro definitivo e la conferma degli avvisi di garanzia. Perché? Perché dopo aver eseguito e presentate tutte le pratiche necessarie per mettere in sicurezza il campanile della nostra Chiesa di S. Maria, a causa di un esposto, ben congeniato, siamo rimasti avvinghiati nella stretta morsa della Giustizia“.
Queste sono le parole con le quali don Domenico Angelo Buffone, il sacerdote di San Vincenzo Valle Roveto, spiega quanto accaduto. La sentenza di primo grado è giunta dopo cinque anni e ha definito la sua assoluzione con formula piena. Il testo che il sacerdote ha pubblicato nel suo spazio web, “Cinguettio del Pettirosso“, fa trasparire tutta l’amarezza di chi guida una comunità che, comunque, rimane sconfitta: “una Comunità ha sofferto per circa 5 anni vivendo la sua vita pastorale in uno scantinato alla meno peggio“.
Don Domenico Angelo Buffone, che fa capo a una parrocchia che ricade, fra l’altro, nella Diocesi di Sora, riflette su chi, in tutta questa storia, abbia realmente vinto e chi abbia perso. Alla fine, la sua conclusione sembra molto pragmatica e sensata: “Toccherà a me Parroco e a tutta la Comunità continuare a risolvere il problema … e finalmente adesso non avendo più “vincoli” possiamo riprendere a fare ciò che avevamo iniziato: mettere in sicurezza e rendere agibile la struttura della Chiesa. Sono e siamo molto realisti e concreti, eravamo una Comunità ferita, Dio non ci ha abbandonato e non lo farà mai, ma toccherà a noi rimboccarci le maniche e fare come i nostri avi: ricostruire la nostra Chiesa fatta di mattoni perché, grazie a Dio, la Chiesa fatta di cristiani c’è!“.