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Acque sotterranee potenzialmente contaminate, ci sono troppe questioni da chiarire, il FORUM H2O presenta un esposta in procura

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Avezzano – “Lo scorso 17 giugno, a seguito di un articolo e di un video pubblicati sul giornale online Site.it  e dopo aver consultato una serie di documenti ufficiali, ho inviato un esposto a vari enti, da diversi uffici della Regione Abruzzo al Comune di Avezzano, dall’Inail alla Prefettura, oltre che a procura, carabinieri-forestali e N.O.E., chiedendo un intervento su diverse questioni meritevoli di approfondimento, dalla situazione del depuratore alla contaminazione delle acque sotterranee sottostanti la cartiera” così Augusto De Sanctis del Forum H2O commenta gli ultimi sviluppi relativi ai controlli straordinari in corso nell’area.

“I siti web istituzionali degli enti, pur obbligati dalla legge a divulgare tutta una serie di informazioni ambientali in base ad una norma del 2005, il D.lgs.195/2005, e a una del 2006, il D.lgs.152/2006, sembrano risultati estremamente carenti – denuncia De Sanctis – e in ogni caso dalla scarna documentazione (una relazione dell’azienda relativa agli autocontrolli A.I.A. dell’anno 2017 e una dell’ARTA relativa ad un’attività ispettiva condotta nel 2018, entrambi pubblicate sul sito della regione) sembrano essere risultati:

a) la perdita di una sorgente radioattiva usata per scopi industriali;

b) la contaminazione delle acque sotterranee oltre le Concentrazioni Soglia di Contaminazione da Arsenico, Manganese, Ferro e Cloroformio (triclorometano). I superamenti per alcune di queste sostanze sono accertati, in maniera discontinua, fin dal 2015. A tal proposito, dopo la segnalazione il 22 giugno la Regione ha risposto di aver aggiornato il sito con la relazione dell’azienda relativa agli autocontrolli del 2018 in cui compaiono anche il Nichel e il Piombo tra le sostanze per le quali è stata superata la Concentrazione Soglia di Contaminazione nelle acque sotterranee. Da quanto abbiamo potuto capire da alcuni scarni passaggi contenuti nelle relazioni, pare che l’azienda ritenga che la contaminazione della falda provenga da aree limitrofe autodichiarandosi, quindi, non responsabile della contaminazione.”

Nell’esposto presentato si è quindi chiesto:
a) la pubblicazione da parte degli enti competenti delle informazioni obbligatorie per quanto attiene il procedimento di bonifica aperto nel 2015, da parte del Comune di Avezzano, competente per il procedimento (il Comune di Pescara, per dire, dopo una nostra segnalazione ha un sito web interamente dedicato ai procedimenti di bonifica e tutti i cittadini possono consultare tutta la documentazione);
b) l’aggiornamento del sito regionale con i documenti relativi all’A.I.A. (poi fatto);
c) non evincendosi dai documenti pubblicati, quali fossero le misure di precauzione sulla falda messe in campo dal proprietario del sito che vi è comunque obbligato, ancorché dichiaratosi non responsabile, anche per la tutela dei lavoratori;
d) quali attività ha posto in campo la provincia per l’individuazione del responsabile della contaminazione, procedimento di cui è competente;
e) informazioni sullo stato del procedimento di bonifica avviato nel 2015, visto che la norma impone il disinquinamento in tempi più brevi rispetto ai 5 anni trascorsi. Qual è la situazione oggi delle acque sotterranee? Quali interventi sono stati fatti? Che controlli sono stati condotti nelle aree limitrofe?
f) di dare adeguate informazioni al pubblico per le precauzioni da prendere in caso di ritrovamento fortuito della sorgente radioattiva dispersa;
g) una verifica dello stato delle attività di depurazione condotte nella Cartiera, in considerazione della schiuma che nel video pubblicato dalla testata online si disperdeva sul terreno;
h) informazioni sullo stato dell’ottemperanza alle prescrizioni indicate dal Comitato V.I.A. nel parere favorevole al progetto dell’azienda di smaltimento di rifiuti approvato nel 2019.
Puntualizza de Sanctis: “Ricordiamo che le verifiche di ottemperanza sono di competenza del Comitato V.I.A. e sono obbligatorie ma sul punto la Regione è di solito inadempiente da anni, un fatto gravissimo che stiamo rimarcando su diversi progetti. Per questo i controlli ci sono stati (gli esiti di tale attività dovrebbero essere pubblicati sul sito del Servizio VIA della Regione ma non abbiamo trovato nulla)?”
 
“Alla luce di quanto abbiamo richiesto, in attesa di vedere aggiornati tutti i siti e di poter accedere ai documenti richiesti in Regione e in Comune, è un bene che oggi siano svolti controlli eccezionali sull’area ma esprimiamo il nostro più profondo rammarico per le diverse inadempienze che paiono emergere sulle attività ordinarie di monitoraggio, intervento e comunicazione al pubblico da parte di vari enti. Speriamo che anche questi temi siano posti al centro dell’attenzione perché non possiamo sempre rivolgerci agli inquirenti e alle procure ma deve esserci un filtro che è poi quello dei procedimenti amministrativi che la burocrazia deve o, sarebbe meglio dire, dovrebbe assicurare” conclude De Sanctis.

Di seguito riportiamo l’esposto inviato dal FORUM H2O per PEC lo scorso 17 giugno.
 
  • Alla Prefettura di L’Aquila
  • Alla Procura di Avezzano
  • Alla Regione Abruzzo – servizio Aria
  • Alla Regione Abruzzo – servizio rifiuti e bonifiche
  • Alla Regione Abruzzo – servizio V.I.A.
  • Alla ASL Servizio Prevenzione
  • All’INAIL
  • Al Comune di Avezzano
  • All’ARTA Abruzzo
  • All’ARTA L’Aquila
  • Ai NOE di Pescara

OGGETTO: cartiera Burgo – segnalazione

Ho letto recentemente alcuni documenti e un articolo di stampa circa la Cartiera Burgo di Avezzano che hanno destato in me assoluto sconcerto.

La cartiera suddetta opera con Autorizzazione Integrata Ambientale 7/2017 rilasciata dal Servizio qualità dell’aria della Regione Abruzzo (http://www.regione.abruzzo.it/ippc/docs/provvedimentiAIA/2017/AIA-7_17-BURGO.pdf).

Inoltre risulta aver espletato una procedura di Verifica di Assoggettabilità a V.I.A. per una “Piattaforma di valorizzazione della carta proveniente dalla raccolta differenziata” con giudizio di Esclusione dalla procedura di V.I.A. parere n.3021 del 19/03/2019 (http://www.ambiente.regione.abruzzo.it/uploads/1366/BURGO%20GROUP%20Spa.pdf) e Valutazione di Incidenza Ambientale positiva da parte del Comune di Avezzano (http://www.ambiente.regione.abruzzo.it/attachments/article/1366/2018.12.18%20355354%20Comunedi%20Avezzano%20Comunicazione%20parere.pdf). 

Il 16 giugno 2020 il Giornale Online www.site.it pubblicava, a seguito di segnalazioni di cattivi odori nell’area, l’articolo dal titolo “Cartiera di Avezzano – Toc toc: “è qui la puzza?” Video e foto esclusivi” in cui presentava un video inequivocabile circa la dispersione di schiuma dagli impianti sul terreno circostante.

L’articolo è qui: https://www.site.it/cartiera-di-avezzano-toc-toc-e-qui-la-puzza-video-e-foto-esclusivi/

Lo scrivente allora cercava documentazione relativa all’impianto in questione.

Intanto sul sito del servizio V.I.A. della Regione non sono riuscito a trovare alcun documento relativo alle Verifiche di Ottemperanza delle prescrizioni e dei controlli obbligatori in base all’Art.28 commi 2,3 e 4 del D.lgs.152/2006 i cui risultati devono essere pubblicati obbligatoriamente sul sito WEB dell’autorità. Non so se tale documentazione sia conservata in altre parti del sito della Regione o presso gli uffici. Poiché la procedura di V.I.A. attiene a questioni di salute pubblica, eventuali inadempienze relative all’esercizio dei controlli obbligatori prescritti per legge, al di là della situazione sul campo e dell’eventuale collegamento o meno con le questioni sollevate dall’articolo di site.it, potrebbero a mio avviso costituire estremi per il reato di cui all’art.328 C.P.

Controllavo poi sul sito della regione relativo all’A.I.A.

Qui, pur trovandoci oggi nel giugno 2020, vi erano pubblicati esclusivamente i risultati delle attività di autocontrollo del 2017 e un report dell’attività ispettiva dell’ARTA del 2018 (https://www.regione.abruzzo.it/content/cartiere-burgo-spa).

In tale report dell’ARTA (https://www.regione.abruzzo.it/system/files/Burgo%20Avezzano%20-%20ispezione%202018.pdf) si evidenziavano fatti a mio avviso di assoluta gravità:

1)veniva segnalata l’irreperibilità di una sorgente radioattiva (un’altra originariamente dispersa sarebbe stata segnalata nelle Filippine);

2)venivano evidenziati tutta una serie di superamenti dei limiti di legge per le Concentrazioni Soglia di Contaminazione per le acque sotterranee di cui all’art.242 e seguenti del D.lgs.152/2006 per le seguenti sostanze: Arsenico, Ferro, Manganese e Triclorometano.

Nel passaggio l’ARTA dichiara che l’azienda intende “aggiornare la notifica già inoltrata nell’anno 2015 ai sensi della parte IV del D.lgs.152/06“.

Pertanto è evidente che già nel 2015 vi erano segnali di contaminazione tali da portare alla notifica. Nulla si dice, però nel rapporto, nonostante la perdurante presenza di contaminanti, sulle attività svolte per la messa in sicurezza di emergenza del sito sia ai fini ambientali che di tutela dei lavoratori (anche nella documentazione della determina dell’A.I.A. non ho trovato notizie relative alla procedure di messa in sicurezza e alle altre procedure obbligatorie per i siti potenzialmente contaminati). Tra l’altro il triclorometano è volatile per cui nei siti in cui viene riscontrata la sua presenza viene solitamente imposto anche il monitoraggio dell’aria e del soil gas.

Ricordo che gli interventi di messa in sicurezza di emergenza nonché quelli successivi (analisi di rischio ecc) sono obbligatori (per il proprietario non responsabile, oltre quelle di messa in sicurezza, almeno le misure di prevenzione; per il responsabile tutte le altre). Pertanto appare veramente inusuale che in un rapporto di ispezione nulla si dica sulla realizzazione di tali interventi in considerazione della perdurante presenza di diversi contaminanti a distanza di ben 3 anni dalla prima notifica.

Per quanto sopra esposto chiedo, per le diverse competenze:

a)che siano pubblicati senza indugio report più aggiornati relativi all’A.I.A. in considerazione agli obblighi di cui al punto 16 dell’autorizzazione stessa che impongono al gestore di depositare ogni anno entro il primo giugno la relazione relativa all’anno precedente (non so, ovviamente, se la mancata pubblicazione sul sito della regione delle annualità 2018 e 2019 sia riferibile ad un’inadempienza dell’azienda oppure alla mancata pubblicazione da parte della Regione). Si fa presente che nel report di ispezione 2018 l’ARTA segnala che l’azienda ha inviato agli enti la relazione 2017 (l’unica pubblicata) con alcuni giorni di ritardo in violazione del suddetto limite temporale);

b)di conoscere la documentazione di cui al procedimento di bonifica attivato nel 2015 e aggiornato nel 2018. Ricordo che tali atti, sulla base di quanto disposto dal D.lgs.195/2005 e dalla Convenzione di Aarhus, ratificata con legge 108/2001, in possesso della pubblica amministrazione devono obbligatoriamente essere resi pubblici per permettere la partecipazione al procedimento. A mero titolo di esempio, segnalo che il Comune di Pescara e quello di Chieti hanno da tempo attivato siti web dedicati alla documentazione dei relativi procedimenti di bonifica. Né il sito del servizio rifiuti della Regione, né quello dell’ARTA né quello del Comune di Avezzano (tutti e tre i principali attori nel procedimento di bonifica e l’ultimo il soggetto competente) riportano documentazione su tale procedimento.

Ho provato anche a cercare nel motore di ricerca dell’albo pretorio del comune ma non risulta nulla.

Nel report 2017 degli autocontrolli dell’azienda ci sono diversi riferimenti a incontri tecnici, comunicazioni, ulteriori referti analitici attestanti la presenza dei metalli pesanti (anche Nichel, non citato successivamente) nonché un succinto riferimento al fatto che la contaminazione non sarebbe di responsabilità dell’azienda.

Pertanto si invita i soggetti detentori dell’informazione ambientale e della documentazione attinente tale procedura di bonifica (conferenze dei servizi e relative convocazioni; determinazioni: verbali di riunioni; pareri; autorizzazioni ecc.) a pubblicarla senza indugio qualora non sia stata messa online su siti da me non rintracciati (in tal caso di chiede cortesemente di indicarli). La presente vale per il punto b) anche come richiesta di accesso agli atti ex D.lgs.33/2013 per il comune di Avezzano e per la Regione Abruzzo qualora, come detto, i documenti non siano resi accessibili sul portale WEB istituzionale dei due enti come pure previsto dalle norme. In tal caso si chiede pertanto a questi due enti di indicare il Responsabile Unico del Procedimento e di comunicare entro i 30 gg previsti dalla legge. Tenendo anche conto della recente evoluzione giurisprudenziale in materia penale sui contenuti del confronto preventivo con la pubblica amministrazione ai fini della successiva valutazione dell’operato della pubblica amministrazione in materia di accesso agli atti che di fatto obbliga ad una comunicazione chiara circa le eventuali conseguenze per eventuali ritardi/ostacoli ingiustificati nell’accesso, anticipo che mi riservo di poter ricorrere presso le sedi opportune, anche della Magistratura, per eventuali inadempienze della P.A. sul presente accesso.

c)che, qualora la sorgente radioattiva non sia stata nel frattempo ritrovata, siano fornite al pubblico e ai lavoratori le adeguate informazioni indispensabili per evitare eventuali problemi in caso di ritrovamento fortuito della stessa e siano resi pubblici i provvedimenti intrapresi dalle pubbliche amministrazioni a cui la segnalazione dell’ARTA risulta essere stata inoltrata;

d)che, qualora non svolte, siano immediatamente attuate tutte le verifiche di ottemperanza previste dalla legge da parte del comitato VIA e del comune di Avezzano per V.A. e V.Inc.A.;

e)siano espletate le dovute verifiche in sede A.I.A. circa la dispersione di sostanze dagli impianti mostrate nelle immagini e verificata la questione delle segnalazioni di cattivi odori riportate dalla stampa, se o meno sussistenti e collegabili o meno all’impianto in questione o ad altre attività produttive dell’area.

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