Avezzano. Guaina ormai stratificata, sacchi di indifferenziato, pannolini di bimbi, mattonelle e gessi. Il tutto abbandonato in mezzo alla natura, alle porte di Avezzano.
La Tekneko, la società presieduta da Umberto Di Carlo, che si occupa della raccolta differenziata anche nel Comune di Avezzano, ha bonificato una discarica abusiva che si trova in località Peschio Cervaro, in una traversa della Panoramica. I rifiuti (si tratta per lo più di rifiuti speciali per cui andrebbe fatta una raccolta e uno smaltimento adeguato) erano nascosti tra i rovi, all’interno di una piccola cava.
«La zona è stata individuata dall’ufficio tecnico comunale settore ambiente», commenta Marianna Martorelli, a capo dell’area produzione della Tekneko, «la squadra coordinata da Maurizio Di Felice ha raccolto 12.310 chili di guaina, 660 chili di rifiuti indifferenziati e 680 chili di inerti». Sul posto era presente anche Maurizio Censorio del Comune di Avezzano. «Quando l’area è stata individuata è stata possibile la bonifica definitiva grazie al mezzo del Comune, messo a disposizione dall’ottima collaborazione con l’ufficio ambiente coordinato dall’ingegnere Stefano Di Fabio», conclude, «la guaina sarà portata al centro di riciclo Casinelli mentre gli inerti alla discarica comunale di Valle Solegara».
Quello delle discariche abusive, all’interno del territorio comunale, è una “piaga” che a quanto pare non riesce a essere sanata. Nonostante l’installazione di alcune fototrappole il fenomeno non riesce ad essere disincentivato. Sicuramente un lavoro più serrato da parte della polizia locale, potrebbe mettere gli incivili che si rendono responsabili di tali gesti, quantomeno davanti a sanzioni pesanti. I rifiuti trovati in località Peschio Cervaro vengono sicuramente da ditte edili locali che non hanno compiuto l’iter corretto di smaltimento per evitare di pagare dei costi.
Costi che però potrebbero essere sostenuti ed abbattuti dallo stesso utente che richiede i lavori di ristrutturazione edilizia alla ditta: spese di ristrutturazione, giustamente documentate (denuncia inizio lavori, fattura fiscale, bonifico di pagamento), possono esser recuperate semplicemente con la regolare denuncia dei redditi, dove è possibile “scaricarli” e recuperarli fino al 50%. … così facendo si eviterebbe anche le ditte lavorino in nero…