Avezzano – Lavorare con lui era piacevole ed era un insegnamento costante, Flavia De Santis ed io questa mattina abbiamo ricordato il “professore”, gli anni trascorsi in amministrazione comunale, è stato una scossa positiva per l’intero territorio, sono stati anni di crescita culturale.
È dispiaciuto a molti di noi non poter salutare Angelo Sabatini, che tanto lustro ha portato nella nostra città e che ha arricchito con la sua ricchezza professionale e con importanti personalità della cultura e del giornalismo, suoi amici, molti eventi culturali.
La sua disponibilità, quando ha ricoperto la carica di Assessore alla cultura del Comune di Avezzano, è stata totale e il “professore”, come lo chiamava Mario Spallone, aveva radicato nella sua vita un’affermazione del suo filosofo preferito: Nietzsche (sulla cui opera ha scritto molti libri) “Io ho sempre messo nelle mie opere tutto il mio corpo e la mia vita. Non so cosa siano i problemi puramente intellettuali“.
Angelo è stato molte cose e la sua biografia ne è la prova, ma non si dava importanza, era molto ironico, con sé stesso e con gli altri, e le sue “lezioni magistrali “terminavano sempre con una battuta oltreché con un sorriso!
Scanzonato, ma attento studioso, riusciva a “semplificare” la sua filosofia per metterla a disposizione di progetti per la valorizzazione del territorio: dalla sistemazione e destinazione del Castello Orsini al Premio Silone e ad altre importanti manifestazioni dove riusciva sempre a dare, oltre al contributo di idee, uno stimolo in più.
Ha dato i suoi consigli a chi collaborava con lui fino agli ultimi giorni e gli faceva piacere farlo così come essere cercato e consultato e tutti noi saremo più poveri culturalmente senza di lui che potrebbe dire come il suo amato Nietzsche: “Chi ha anche la più pallida idea di me, indovinerà che io ho vissuto intensamente e più cose di qualsiasi altro uomo. La testimonianza si trova nei miei libri i quali, riga per riga, sono libri vissuti per una volontà di vita…“