Marsica – La triste nota arriva dalla pagina di “Cuori con la coda“, un gruppo di volontarie che, come spiegano loro stesse, “aiutano i pelosi più sfortunati ad avere una seconda possibilità“.
Le parole delle volontarie rimandano a un dolore profondo, a una rabbia grande che si fa anche impotente al cospetto di un atto di grave crudeltà.
L’abbandono di un animale è sempre un gesto inconcepibile. Ma ciò che è accaduto alla piccola Lullaby, strappata alla vita a soli quaranta giorni, gettata come un rifiuto da un’auto in corsa, travalica ogni limite di comprensione e decenza.
Le ragazze che hanno raccolto Lullaby si sono trovate, ancora una volta, di fronte all’abisso della cattiveria gratuita. La cagnolina, dopo aver subito un maltrattamento così abietto, non è riuscita a sopravvivere.
“Siamo impotenti di fronte a tanta cattiveria.” Questa frase rivela la frustrazione di chi lotta quotidianamente per il benessere degli animali, scontrandosi con un muro di insensibilità e ferocia.
L’addio a Lullaby è un sussurro carico di tristezza: “Buon ponte dolce Lullaby“. Un nome delicato per una vita spezzata con violenza.
Il dolore delle volontarie di “Cuori con la coda” per non essere riuscite a salvarla è palpabile, un pezzo di cuore strappato via, un promemoria brutale della fragilità della vita e della crudeltà di cui l’essere umano può essere capace.