Le operazioni di recupero delle salme dei vigili del fuoco Nico Civitella ed Emanuele Capone, deceduti il 30 aprile scorso durante un’escursione nella forra del fiume Avello a Pennapiedimonte (Chieti), si sono rivelate ancora una volta infruttuose. Il tentativo effettuato nella mattinata di oggi, sabato 3 maggio è stato ostacolato dall’elevata portata del corso d’acqua, aumentata a causa del caldo e dello scioglimento delle nevi, rendendo l’intervento non sicuro per i soccorritori .
Le autorità stanno ora valutando nuove modalità di intervento. Una delle strategie discusse prevede un impiego più massiccio di droni per individuare con precisione il punto di recupero delle salme. Contestualmente, si stanno pianificando manovre di calata dall’alto nella forra da parte di soccorritori specializzati in tecniche alpinistiche, appartenenti ai Vigili del Fuoco, al Soccorso Alpino e alla Guardia di Finanza .
Le attività saranno mappate su cartografia digitale per facilitare l’avvicinamento al punto in cui sono state messe in sicurezza le barelle con i corpi. I due vigili del fuoco, entrambi di 42 anni e appartenenti al Comando provinciale di Chieti, avevano perso la vita durante un’escursione fuori servizio insieme ad altri due colleghi, Giulio De Panfilis e Gabriele Buzzelli. Questi ultimi erano stati tratti in salvo, sebbene Buzzelli avesse riportato ferite non gravi .
La Procura della Repubblica di Chieti ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, atto dovuto per consentire l’autopsia sulle salme una volta recuperate.