Esattamente 18 anni fa, il 12 novembre 2003, un attentato alla base italiana in Iraq causò la morte di 17 militari italiani e due civili: in totale furono 28 le vittime. Alle ore 10:40 ora locale, le 08:40 in Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti all’ingresso della base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri.
Successivamente ci fu l’esplosione del deposito munizioni della base “Maestrale” e pertanto la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oggi, a 18 anni da quella terribile strage, rivolge un pensiero alle vittime:
«Nella “Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace” desidero rivolgere il mio commosso pensiero a tutti i nostri concittadini vittime durante iniziative apprestate per soccorrere e assistere popolazioni in condizioni di fragilità, per contribuire al ripristino della stabilità e della sicurezza e per affermare i valori di rispetto della dignità umana nelle aree in cui l’Italia è chiamata ad operare nel contesto della Comunità internazionale.
Nelle operazioni di ristabilimento della pace e per la tutela dei diritti fondamentali dell’uomo, la Repubblica Italiana continua a rappresentare un esempio, grazie alla vicinanza e alla capacità di dialogo con le popolazioni locali. A quanti vi sono impegnati vanno l’apprezzamento e la gratitudine del Paese. Una nuova pagina è stata scritta in questo periodo di emergenza sanitaria che si è aggiunta alle altre dure prove alle quali sono sottoposte le popolazioni di tante aree del Pianeta.
L’odierna commemorazione, oltre a rappresentare un momento importante per ricordare quanti hanno perso la vita per affermare il valore della pace, deve essere fonte di riflessione e di spinta nel percorso di condivisione e solidarietà, teso ad affermare i valori universali dei diritti umani. Ai familiari che continuano a soffrire per la mancanza dei propri cari, esprimo la vicinanza e la riconoscenza del Paese, unitamente al mio grato e affettuoso pensiero».
Fonte: Presidenza della Repubblica italiana