Volano in tutto il paese i contagi da Coronavirus. “Sintetizzo la mia percezione della situazione in modo sommario, ma fedele alla realtà. Il 95% degli italiani vive come se il Covid non esistesse più. Può piacere, può non piacere, le spiegazioni possono essere molte, ma è un dato di fatto“. Riassume la sua riflessione in un tweet il virologo Roberto Burioni, docente all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Ritwitta il post di Burioni anche l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, docente di Igiene all’università del Salento: “Quello che mi preoccupa ancor di più – chiosa – sono quelli, anche in posizioni di comando, che si comportano come se il Covid non fosse mai esistito“.
Tuona anche Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, che chiama un nuovo rinforzo vaccinale. “Bisognerà sicuramente rafforzare la protezione vaccinale anti Covid in autunno – dice in un’intervista all’Adnkronos Salute – ma è importante far capire che la protezione vaccinale va rafforzata da subito per alcune categorie: non bisogna aspettare ottobre per gli ultraottantenni e i fragili“.
“Anche il ministro – ha ricordato Ricciardi, riferendosi ad una lunga intervista rilasciata da Speranza – oggi ha sottolineato due cose importanti in tema di vaccinazioni. La prima è proprio che va immediatamente rafforzata la protezione vaccinale dei fragili. La seconda è che, concordemente con l’Europa, bisognerà fare una grande campagna di vaccinazione, auspicabilmente con i nuovi vaccini bivalenti, contro la variante originale e contro Omicron“.
“I primi risultati su questi nuovi vaccini ci stanno facendo vedere che sono protettivi anche nei confronti di Omicron 4 e omicron 5. Questo è molto confortante. Le aziende consegneranno i loro dossier, a partire da Moderna, entro la fine del mese alla Fda americana e poi vedremo. Ma sono fiducioso,” afferma.
“Quanto all’ondata estiva di contagi Covid mi stupisce chi, tra i presunti esperti – dice Ricciardi – si sorprende per i dati sull’ondata pandemica che stiamo vivendo. Non riesco a capire cosa studiano. Era evidente oltre tre mesi fa che sarebbe successo, dati alla mano. Avevo detto a marzo che avremmo avuto un picco a luglio. Non sono un mago, mi baso sulle evidenze. Mi sembrava abbastanza chiaro cosa sarebbe accaduto dall’analisi degli elementi che avevamo: l’allentamento delle misure di contenimento e, insieme, varianti più contagiose. Sono i dati che parlano“, conclude.