Abruzzo – Ieri mattina, un gruppo di circa 40 persone, prevalentemente di etnia rom, spinti dalla notizia della morte di un loro congiunto, ha fatto irruzione nel reparto di Oncologia dell’Ospedale di Pescara, trasformandolo in un campo di battaglia.
Gli aggressori hanno invaso i corridoi del quinto piano, gridando e insultando chiunque si trovasse davanti. Porte divelte, tavoli ribaltati, suppellettili gettate a terra: il reparto è stato completamente saccheggiato. La guardia giurata, intervenuta prontamente, ha chiamato le forze dell’ordine, che hanno dovuto impiegare un intervento pesantissimo per riportare la calma.
Questa mattina l’Assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, si è recata in ospedale per esprimere la sua vicinanza agli operatori sanitari e condannare fermamente l’accaduto. “Si tratta di un’emergenza nazionale e di un problema culturale“, ha dichiarato l’Assessore, sottolineando la necessità di garantire la sicurezza in ospedale.
“Il nostro compito è curare e assistere tutti i cittadini, ma è fondamentale che chi lavora in ospedale possa farlo in sicurezza“, ha aggiunto Verì, annunciando un rafforzamento delle misure di sicurezza nei reparti più sensibili.
L’episodio ha suscitato indignazione e preoccupazione tra la cittadinanza e le istituzioni. Bisogna lavorare per garantire la sicurezza degli ospedali e del personale sanitario, soprattutto in situazioni di forte emotività come quelle che si sono verificate presso l’Ospedale di Pescara.