Verde pubblico e diffamazione. La Procura ascolta l’avvocato Presutti

La condivisione su Facebook dell'inchiesta di Terremarsicane sul bando del verde pubblico del Comune di Avezzano che non è mai stato rinnovato. Il commento dell'ex assessore all'Ambiente e la denuncia in Procura della Stati. Il procuratore capo Andrea Padalino ha chiamato Crescenzo Presutti e lo ha ascoltato alla presenza del suo avvocato

Avezzano. «Se non fai il bando e distribuisci tanti piccoli incarichi a svariate ditte e cooperative (sempre sotto la soglia comunitaria) ti fai tanti amici. Le elezioni si avvicinano. La precarietà rende schiavi. Vale anche per i voucher».

Era giugno ed era questo il commento lasciato sulla propria bacheca di Facebook, dall’ex assessore all’Ambiente, Crescenzo Presutti, sopra la condivisione dell’inchiesta di Terremarsicane sul bando del Verde pubblico, scaduto ormai da un anno e mai rinnovato, del Comune di Avezzano.

L’ormai ex assessore con delega proprio al Verde pubblico, Daniela Stati, si sentì chiamata in causa e ne nacque un acceso diverbio, finito con un esposto in procura. Il reato ipotizzato era quello di diffamazione.

padalinoE così, in merito alla vicenda, il procuratore capo Andrea Padalino, della Procura della Repubblica di Avezzano ha ascoltato nei giorni scorsi, l’avvocato Crescenzo Presutti, che si è difeso con l’avvocato Franco Colucci, presente all’incontro.

Sulla vicenda, come vuole la legge, c’è ora il segreto istruttorio e non si conoscono i dettagli di ciò di cui si è discusso.

Un dato di fatto rimane il tempo trascorso dalla scadenza dell’ultimo bando. E’ passato ormai un anno e il Comune non lo ha rinnovato.

La precedente gara, nel 2006, se l’era aggiudicata a più di seicentomila euro l’anno, una società campana che però, da novembre scorso, è uscita di scena proprio perché sono scaduti i termini.

Il Comune ha proceduto con degli affidamenti diretti a ditte del posto. Dovevano essere per soli tre mesi. Evidentemente ci sono stati dei rinnovi. E così, chi fa manutenzione, chi taglia le erbacce e chi pota gli alberi. Il tutto senza un bando pubblico e a distanza di un anno dalla scadenza del precedente.

Verde pubblico. Dopo sette mesi dalla scadenza del bando manca ancora il nuovo

 

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