Venere è uno dei tanti piccoli borghi abruzzesi dall’apparenza semplice e rurale ma nella sua storia racchiude glorie antiche che vale la pena citare e scoprire. Il paese attuale sorge ai piedi della catena montuosa posta ai margini orientali della conca del Fucino che la separa dalla Valle del Giovenco, lungo la Strada statale 83 Marsicana che collega l’area fucense al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Venere dei Marsi si trova a 735 metri slm e confina con Pescina a nord e con i comuni di Gioia dei Marsi, Ortucchio, San Benedetto dei Marsi eTrasacco, situati intorno alla piana del Fucino. I primi insediamenti risalgono all’epoca preistorica quando un popolo di cacciatori da Montebello di Bertona (Pescara) si stabilì sulle montagne alle porte di Venere, invogliato dalle condizioni favorevoli dovute alla presenza del lago del Fucino; testimoniano questo passaggio, risalente a 18 mila anni fa, i numerosi ritrovamenti effettuati alle porte di Venere, nei pressi della contrada Cardito, nella Grotta Tronci e nel Riparo Maurizio (strumenti, scarti, ciottoli con incisioni, schegge e frammenti di ossa animali).
Le tribù Bertoniane vissero nella Marsica fino all’arrivo delle popolazioni neolitiche, più sedentarie e dedite all’agricoltura (6 mila anni fa). Durante l’età del bronzo sopraggiunsero le tribù dei pastori e la fusione degli stili di vita di queste genti diede vita alla cultura agricolo-pastorale, tipica di queste montagne.
In zona “Arestina” sono stati rinvenuti frammenti di oggetti in ceramica e carbone e lamelle di ossidiana a testimonianza dell’elevato grado di tecnica che caratterizzava gli antichi abitanti di Venere.
Nei pressi della Torre che oggi domina sul paese di Venere, e dove sorge l’attuale Santuario della Madonna del Buon Consiglio, sono state fatte scoperte risalenti al passaggio dei Bertoniani e dei Romani che accertano la presenza di un luogo di culto. Risale al 150 a.C. il primo documento scritto in cui si parla di Venere dei Marsi. Il documento recita: “ebbe culto (Venere Dea) specialmente nell’attuale villaggio che da lei ha il nome Venere e verso l’anno 150 a.C. i Marsi costruirono un tempio sotto il titolo di Venere Mirtea. Il tempio fu eretto per celebrare la pace tra i Marsi, gli altri popoli italici e i Romani determinando il nome del paese. Capitelli e basamenti di stile Corinzio sono ancora oggi conservati nelle Chiese di Venere. Dopo secoli di battaglie e carestie, Venere divenne un importante presidio militare e nel 1187 fornì ben cinque soldati per la spedizione in Terra Santa organizzata dal Re Guglielmo II e da Papa Clemente III. Venere fu già dal basso medioevo un importante presidio militare, nel XIII secolo fu edificato il “Castrum Veneris” composto di tre torri gemelle d’avvistamento e controllo sul lago Fucino poste in connessione ed allineate con le altre presenti sulle alture fucensi. Soltanto una delle tre torri è rimasta in piedi ed è ancora visibile. Tra il 1346 ed il 1656 il “Castello di Venere” perse numerosi abitanti per la peste serpeggiante tra le contrade marsicane. Nel 1550 venne edificato l’attuale Santuario della Madonna del Buon Consiglio che venne poi distrutto dal sisma del 1915 e riedificato nel 1949. Inoltre Bolle papali del XVII sec. dimostrano la presenza a Venere delle Chiese di Santa Maria, San Pietro, San Gervasio e di San Silvestro (chiesa parrocchiale) nonché una dedicata a San Bartolomeo e la Chiesa di San Pantaleone, fu descritta da Giovanni da Segni e riportata in uno dei volumi dell’Italia Sacra di Ferdinando Ughelli.
I mulini e le “Fornaci” dei laterizi di Venere sono noti anche fuori dalla Marsica, prima della loro scomparsa con l’arrivo dei tempi moderni, tanto da esser citati in un’opera dello storico Corsignani, pubblicata nel 1738 a Napoli. Nel 1816 la popolazione del Castello di Venere crebbe per la migrazione di abitanti dell’odierna San Benedetto che persero le proprie abitazioni per un’inondazione del lago di Fucino.
Nel 1915 Venere fu rasa al suolo dal terremoto perdendo gran parte dei suoi abitanti. La ricostruzione post-sisma vide sorgere un nuovo abitato, suddiviso dal centro storico a ridosso del monte dalla strada provinciale via Sarentina sulla quale scorreva fino alla prima metà del 1900 un ramo del fiume Giovenco per alimentare le pale di un mulino in località “Acqua Fredda”, ancora oggi in parte esistente. I monumenti visitabili oggi sono: il Santuario della Madonna del Buon Consiglio, edificato intorno al 1550, distrutto dal grande terremoto della Marsica e ricostruito nel 1949. È situato nella parte alta del paese e oggetto di pellegrinaggio; la Chiesa di Santa Maria del Carmine, chiesa principale del paese, di recente costruzione, presenta tre navate; la torre medioevale, dominante il paese, risalente al XIII secolo. In origine erano presenti tre torri, che hanno subito ingenti danni durante il terremoto del 1915. Nelle chiese di Venere sono ancora conservati capitelli e basamenti dell’antico tempio di Venere Mirtea . Le Grotta Tronci e riparo Maurizio dove sono stati rinvenuti 1.412 strumenti in selce, 5.107 scarti di lavorazione e, più importante di tutto, un ciottolo con una incisione schematica di un animale. Il paese è tranquillo e la vita scorre lenta ma è un ambiente ottimo per chi vuole godere a pieno di pace e aria buona, ed un pizzico di storia non guasta. Non perdete questa chicca, visitatela.