Una poesia della scrittrice Maria Assunta Oddi per le Giornate Agrotecniche del A. Serpieri di Avezzano

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Avezzano – Sabato 6 maggio, nell’ambito delle Giornate Agrotecniche 4.0, tenutesi presso l’Istituto d’Istruzione Superiore Tecnico Professionale di Avezzano alla presenza del Dirigente Scolastico Francesco Di Girolamo, si è tenuto un salotto letterario.
§Alla manifestazione titolata: “Voci della cultura leggono la sostenibilità” a cura della giornalista Orietta Spera, hanno partecipato Eugenia Tabellione, Gianna Danese, Maria Assunta Oddi, Giovanni De Blasis, Florida Stati, Simona Ettore e Antonio Pellegrini.

La scrittrice dei Marsi con una poesia, ispirata alla vetta Pizzo Cafornia del Monte Velino, Premiata al Concorso Nazionale “Mario Arpea”, invita a capire noi stessi e il mondo attraverso le parole. Del resto se “nessuna descrizione non poetica della realtà potrà mai essere completa” (John David-astrofisico), anche una lirica insegna ad “abitare il mondo” in modo sostenibile, come invita l’Agenda 2030, tramite la bellezza. A voi lettori i versi della poesia di Maria Assunta Oddi.

Il monte in una pozza.

E si fa nido rovesciato

Di candidi ciottoli e tenere ocre

Di limpidi acquerelli e verdi ramati

L’ombra della vetta Cafornia 

Nel chiaro acquitrino dell’alba.

Sull’occhio del cielo riflesso

Dove il suolo rintrona

Al tardo passo pasce

Nell’oblio dell’erta salita

Come un piccolo re

Il viandante.

Ad ogni foglia che vibra

Muta il battito del cuore

Leggero come un lieve frullo d’ala

Sul rosaio germogliato

Di caduche foglie.

Or nella pozza dove

S’annuvola cerula la conchiglia dell’aria

L’uomo e il monte

Specchiati in una sola anima

S’abbracciano fraterni.

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