La Riserva Naturale Orientata “Monte Velino”, istituita con D. M. del 1987, protegge, con i suoi 3.500 ettari di territorio, straordinari valori ecologici e uno di questi è rappresentato dallo storico sito riproduttivo dell’aquila reale.
Quest’anno la Riserva è tornata ad essere la “culla” di questo meraviglioso rapace, perché la stagione riproduttiva si è da poco conclusa con successo. Si è involato, infatti, nel mese di agosto, un piccolo di aquila reale, dopo alcuni anni di assenza di questo straordinario evento; l’uovo si è schiuso il 14 giugno dopo un periodo di cova effettuato a turno da entrambi i genitori e durato circa 45 giorni, mentre l’involo è stato registrato intorno ai primi mesi di agosto.
La coppia di aquila che nidifica in questo sito non faceva registrare una così bella notizia dal 2019, confermando in questo modo l’inequivocabile idoneità ambientale della riserva, dovuta sia all’habitat ottimale, che presenta paesaggi ancora integri, sia all’idoneità del sito, legata all’elevata presenza del cibo necessario alla sopravvivenza di questa specie.
Il Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro, che è ente gestore della Riserva Naturale Orientata, si occupa, tra i suoi compiti anche del monitoraggio e dello studio dell’andamento della stagione riproduttiva di rapaci e uccelli nidificanti su pareti rocciose, inclusi nella Direttiva Uccelli (2009/147/CE). Le attività hanno permesso in questi ultimi anni di potenziare le osservazioni dei nidi, condotte da diversi punti distanti in modo da non interferire con l’attività riproduttiva e di raccogliere così dati utili per avere un quadro sul contesto globale di tutela e conservazione delle specie presenti in questo territorio ed aventi elevata validità scientifica.
Proprio grazie a queste operazioni di monitoraggio è stato registrato il predetto risultato, poiché la presenza dei segni incontrastabili della esistenza di un’attività riproduttiva della coppia di aquila ha indotto il Reparto a chiedere all’autorità comunale competente la chiusura di una piccola parte del sentiero sottostante al nido, per un periodo che compreso tra il mese di marzo e il 15 agosto.
“La chiusura di parte del sentiero ha rappresentato pertanto “un doveroso atto di premura” verso una eccezionale specie animale altamente minacciata dall’impatto antropico e la cui salvaguardia e monitoraggio sono tra le mission fondamentali dei Carabinieri per la Biodiversità”, asserisce il Ten. Col. Monica Sciarra, comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro “l’aquilotto rappresenta inoltre un autentico messaggio di vita e di integrità della biodiversità, simbolo di successo per questa area naturalistica di immenso pregio, che l’Arma dei Carabinieri ha il privilegio di gestire. Un particolare ringraziamento va pertanto al personale militare e civile del Reparto per l’impegno profuso, alle autorità locali che hanno permesso di adottare queste misure a tutela di questa straordinaria specie, nonché agli amanti della montagna che rispettando l’ordinanza sindacale hanno permesso di creare le condizioni perché si verificasse questo evento di straordinaria rarità nella Riserva del Monte Velino”.