Pazienti da altre province d’Abruzzo e dal Lazio
L’AQUILA – All’ospedale di L’Aquila pazienti da altre province abruzzesi e dal Lazio per sottoporsi al trattamento di brachiterapia oncologica contro il tumore alla cervice uterina. Il servizio di radioterapia oncologica del San Salvatore, diretto dal prof. Giovanni Luca Gravina, unico in Abruzzo ad assicurare attualmente questa modalità terapeutica, consolida il proprio ruolo-chiave, a livello regionale, nella lotta alla patologia.
Nell’ultimo triennio sono oltre 300 le sedute effettuate a beneficio di donne provenienti dalle altre aree d’Abruzzo e da località del Lazio come Sora e Cassino. In virtù del trattamento praticato il reparto produce mobilità attiva e alza la soglia di attrattività verso i territori limitrofi, un risultato che è frutto della minuziosa programmazione avviata negli anni scorsi dal manager Ferdinando Romano alla guida della direzione della Asl 1 Abruzzo.
Referente del trattamento è il dott. Mario Di Staso che opera in sinergia col reparto di ostetricia e ginecologia, diretto dal dott. Leonardo Di Stefano, attraverso la collaborazione del dott. Gabriele Iagnemma.
Per le donne colpite da tumore alla cervice uterina la possibilità offerta dall’ospedale aquilano è una grande opportunità tenendo conto, peraltro, che in Italia vi sono solo 15 centri specializzati in grado di offrire questo tipo di prestazione.
Un altro punto di forza del servizio di radioterapia oncologica dell’ospedale del capoluogo regionale è rappresentato dall’adozione di una tecnica, detta VMAT, che riguarda la terapia contro il tumore alla mammella sinistra, che consente di tutelare cuore e coronarie che sono più vicini alla parte trattata e quindi più esposti al rischio radiazioni. Grazie all’adozione della tecnica specifica e all’uso di due acceleratori lineari di ultima generazione, attivati più di un anno fa e frutto di un investimento della direzione aziendale in nuove tecnologie a beneficio del servizio, è possibile abbassare ulteriormente, rispetto agli standard ordinari, la dose di radiazione da somministrare sulla mammella sinistra, riducendo così i rischi su cuore e apparato coronarico.
Le somministrazioni di radioterapia durano 7-8 minuti e vengono effettuate con cicli di 15 sedute. Finora sono state trattate oltre 150 pazienti con tumore alla mammella sinistra per un totale di circa 2.200 sedute.