San Vincenzo Valle Roveto – Nella giornata di ieri gli amministratori di San Vincenzo Valle Roveto hanno approvato la mozione, presentata da Più Europa e Radicali Italiani, relativa alle registrazioni anagrafiche dei figli di coppie omogenitoriali indicando i nomi di entrambi i genitori. Per il Comune di San Vincenzo Valle Roveto, la mozione è stata avanzata dalla consigliera Sandra Silveri è stata approvata con il voto della maggioranza.
Come si legge nel testo del documento, attraverso la suddetta mozione, si “invita il Sindaco, anche a fronte delle evoluzioni del quadro giurisprudenziale e normativo, a procedere con le registrazioni anagrafiche dei figli di coppie omogenitoriali indicando quali genitori entrambe le persone che si sono consapevolmente assunte la responsabilità della procreazione“.
Abbiamo contattato il Sindaco di San Vincenzo Valle Roveto, Carlo Rossi, e, a seguire, anche la consigliera Sandra Silveri che ci ha spiegato il senso della sua iniziativa: “Ho voluto fortemente che la presentazione della mozione fosse inclusa tra i punti all’ordine del giorno nell’ultimo consiglio comunale. Il Sindaco Rossi ha voluto che fossi io, personalmente, a illustrare l’obiettivo della mozione“.
“Ho fatto riferimento” continua la Silveri “alle parole pronunciate dal presidente Sergio Mattarella in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia, la transfobia celebrata il 17 Maggio scorso. Il Presidente ha evidenziato che omofobia, bifobia e transfobia costituiscono un’insopportabile piaga sociale ancora presente e causa di inaccettabili discriminazioni e violenze, in alcune aree del mondo persino legittimate da norme che calpestano i diritti della persona“.
“Mi sono chiesta cosa fosse possibile fare ed, essendo all’interno di un’istituzione, ho ritenuto che parlarne nel corso di un consiglio comunale fosse importante” continua la consigliera “È fondamentale sensibilizzare tutti, partendo da noi stessi, cominciando dall’acquisizione di informazioni corrette sulla materia. Ritengo sia necessario, anche nel corpo dell’istituzione scolastica, lavorare per consentire lo sviluppo libero di ogni persona, cercando di far crescere i più piccoli in un Paese senza discriminazioni“.