Trasacco: sport e integrazione, la vittoria più bella

Trasacco – Domenica 9 settembre a Trasacco per festeggiare i sedici anni di “Lo sport per unire” nello stadio comunale si è tenuta una bella manifestazione a cui  hanno partecipato le associazioni Unitalsi, Anffas, Unione ciechi con prestazioni sportive di ragazzi giovanissimi e meno giovani, accompagnati e sostenuti nelle gare da atleti volontari della Marsica.

L’intero evento ha visto protagonisti persone con disabilità. La giornata ha reso tutti i partecipanti e i sostenitori ricchi di amicizia, di relazioni positive, di bellezza, di valori, di equità. Sono beni questi estremamente immateriali che ci fanno sentire immensamente ricchi. Anche se sono passati trent’anni dalle prime esperienze di integrazione c’è chi vive ancora il disabile come un peso che la società deve accollarsi quasi come una missione egualitaria, soccorritrice, che si carica di tante croci da portare con rassegnazione.

Lo sport a Trasacco ha rappresentato per questi ragazzi un elemento fondamentale sul piano emotivo e sociale, un ambiente dinamico, ludico, adatto ad intensificare la coscienza di sé e del proprio corpo. Come sottolineato dal Consiglio dell’Unione europea, lo sport è fonte e motore di inclusione sociale e viene riconosciuto come uno strumento eccellente per l’integrazione delle minoranze e dei gruppi a rischio di emarginazione. L’obiettivo della giornata di Trasacco è stato quello di promuovere attraverso lo sport, l’inclusione e l’integrazione valorizzando la diversità come una risorsa. L’integrazione è stato l’obiettivo, lo sport il veicolo privilegiato perché ogni atleta aveva un ruolo preciso in un contesto collettivo, di squadra che ha abbattuto la barriera e i muri che costruiamo dentro di noi perché nello sport si è tutti uguali. È stato un momento veramente sentito con la speranza che simili manifestazioni facciano goal, per garantire non solo una comunità sportiva ma un’integrazione a 360 gradi. Lo sport deve essere considerato un diritto per tutti. Per questo è stata promossa la manifestazione a Trasacco, per promuovere concretamente processi di partecipazione allo sport indipendentemente dalle condizioni economiche, culturali e sociali dell’individuo, in una pari dignità.

Disabili e sport è certamente una sfida all’emarginazione perché nonostante l’esistenza di molti ostacoli pratici e con grande fatica, l’impegno della società civile può raggiungere risultati straordinari. Ed ecco che entra in gioco lo sport che con i suoi valori più puri e positivi, diventa protagonista. Lo sport, abbattendo la barriera della sfiducia in se stessi ha fatto arrivare a Trasacco al traguardo tutti con il volto sorridente. Valore che non ha prezzo. Lo sport è per tutti, per chi è limitato nelle funzioni motorie e non. Se si continua a considerare l’attività sportiva come competizione agonistica che premia il più forte, lo sport muore. “L’importante no è vincere ma partecipare perché l’importante nella vita è lottare non trionfare”,  facciamo nostre le parole del pedagogista e storico francese noto come il barone Pierre de Coubertin.

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