Abruzzo – Una tragedia inattesa ha colpito la comunità di Farindola e il Comitato dei familiari delle vittime di Rigopiano. Gianni Colangeli, 51 anni, di Farindola, è deceduto a causa di un malore improvviso mentre era alla guida della sua auto.

L’evento luttuoso è avvenuto al ritorno da Perugia, dove Colangeli aveva partecipato alla prima udienza del processo d’appello bis sulla valanga che nel 2017 travolse l’hotel Rigopiano.

Gianni era il fratello maggiore di Marinella Colangeli, responsabile della spa dell’hotel, una delle 29 vittime del disastro. Si trovava a Perugia con la moglie per assistere al dibattimento.

Il malore si è manifestato mentre l’uomo era in viaggio verso casa. La moglie, che era con lui, è riuscita a fermare l’automobile.

La notizia della scomparsa ha gettato nello sconforto i familiari delle vittime, che in questi anni hanno lottato insieme per la giustizia. Sulla pagina Facebook “Rigopiano, in attesa del Fiore,” il Comitato ha espresso il suo dolore e il suo profondo cordoglio per la perdita.

Gianni Colangeli viene ricordato non solo come un caro amico, ma come un membro essenziale della loro “grande famiglia di Rigopiano.”

È stato un “lottatore silenzioso” e un “guerriero” sempre presente e disponibile nella causa del Comitato, un uomo dal “cuore grande“ che ha messo la sua forza discreta e la sua “eleganza d’animo” al servizio della ricerca di verità e giustizia.

“Oggi quel guerriero non c’è più. E il vuoto che lascia è profondo,” scrivono i familiari, che si stringono attorno alla famiglia Colangeli, già provata dal dolore e dalla sofferenza per la perdita di Marinella.

Gianni, che ha condiviso anni di “battaglie alla ricerca di giustizia,” lascia un vuoto incolmabile in tutti coloro che hanno condiviso con lui questo difficile percorso.