Tagliacozzo, il PD alza la voce: “Basta isolamento ferroviario”

treno ferrovia


Tagliacozzo – Il Circolo del Partito Democratico di Tagliacozzo interviene con una nota contro quello che definisce “un immobilismo inaccettabile” delle istituzioni regionali e nazionali sul tema dei trasporti ferroviari nelle aree interne.
Di seguito la nota stampa integrale: “Il Circolo del Partito Democratico di Tagliacozzo denuncia con forza l’immobilismo delle istituzioni regionali e nazionali rispetto al tema cruciale dei trasporti ferroviari nelle aree interne. 

È inaccettabile che, nel 2025, i cittadini di Tagliacozzo debbano ancora subire tempi di percorrenza ferroviaria che sfiorano le due ore per raggiungere Roma, quando basterebbe poco più di un’ora con interventi strutturali minimi e ben programmati. 

Lo stato della stazione ferroviaria – nel cuore della città – è il simbolo plastico di un degrado programmato. 

Le altre stazioni della linea Avezzano–Roma sono state ristrutturate. 
A Tagliacozzo mancano perfino il sottopasso e pensiline dignitose. 
Nel frattempo, si tagliano i fondi già assegnati per il raddoppio dei binari, si manca di inserire la fermata TUA nella nostra città e si perpetua una logica di centralismo urbano miope e penalizzante. 
È evidente che si è deciso che Tagliacozzo debba restare ai margini, sacrificabile sull’altare della semplificazione contabile di RFI e delle convenienze politiche regionali.

 Il Circolo PD di Tagliacozzo chiede con forza:
1. l’immediato ripristino dei fondi per il raddoppio della tratta Tagliacozzo-Avezzano;
2. l’introduzione della fermata TUA nella nostra stazione;
3. il potenziamento delle corse mattutine verso Romadalle ultime notizie leggiamo invece che da luglio prossimo verrà soppressa una corsa fondamentale, quella delle ore 6:24 che parte da Avezzano e accompagna a Roma i nostri pendolari, fondamentale sia per i lavoratori che per gli studenti.
4. la riqualificazione dell’infrastruttura ferroviaria locale. Siamo stanchi di parole vuote e promesse mancate. Tagliacozzo non è una periferia da abbandonare, ma un nodo strategico per l’intera Marsica e per le connessioni tra Lazio e Abruzzo. 
Chi tace e chi ostacola questo processo sarà ritenuto politicamente responsabile”. 

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