Capistrello. Tornano a parlare di sicurezza nelle scuole, i genitori di Capistrello. Dopo un primo segnale arrivato con l’invio di una lettera al sindaco Francesco Ciciotti, i genitori degli studenti capistrellani si sono sentiti tirati in ballo sulla stampa, in un modo o nell’altro. Tra un articolo e un altro, però, a quanto pare, si è creata un po’ di confusione da cui padri e madri non avvertono il senso di sicurezza sperato.
Scrivono in una nuova nota:
Partecipare ad una riunione indetta dall’amministrazione comunale e non avere alcuna risposta ci lascia molto perplessi. Ad oggi le famiglie degli alunni di Capistrello non hanno alcuna certezza sulle modalità di riapertura delle scuole e mancano appena 40 giorni al rientro nelle aule. Le notizie di stampa pubblicate in questi giorni, inoltre, hanno contribuito ad animare dubbi e confusione. Si è parlato di riapertura al 1° ottobre e di lezioni pomeridiane: come si fa a dare per certa questa notizia? Si è parlato di lezioni contemporanee ai lavori di cantiere: ma come è possibile farlo se l’ingegnere responsabile della sicurezza della scuola ha già dichiarato per iscritto forti perplessità su tale possibilità?
“Si è parlato di lavori al mattino e lezioni spostate al pomeriggio: ma come si può garantire un anno scolastico regolare se il Piano di Sicurezza prevede più di venti giorni di chiusura? Quando sarebbero recuperati tali giorni? Si è parlato di lavori nella scuola di Santa Barbara che dovrebbero durare trenta giorni: ma come si possono dare questi tempi se ancora l’appalto non è aggiudicato e se il cronoprogramma dei lavori approvato con il progetto, per la sola demolizione del tetto, prevede sessanta giorni di lavoro?”, vanno avanti, “Si è parlato di conclusione dei lavori nella scuola media per la fine di quest’anno: ma come si può dire questo se ancora i lavori non sono iniziati e il capitolato d’appalto prevede sei mesi di lavoro a cui vanno aggiunti i giorni di lavoro per realizzare un nuovo ingresso con la cosiddetta “passerella” su via B.Croce? Tante ipotesi, tanta confusione e purtroppo nessuna certezza. Ci stiamo avviando verso la riapertura delle scuole e noi genitori non sappiamo più che pensare; contano di più le idee confuse dell’amministrazione oppure quanto messo per iscritto in documenti ufficiali dai tecnici, dagli addetti alla sicurezza, dalle ditte appaltatrici, dalla Preside ed ora anche dai genitori? Le preoccupazioni non sono solo di una mamma come è stato dichiarato in modo sgradevole sulla stampa. Evitiamo le polemiche e facciamo qualcosa insieme per evitare che il nostro paese perda le scuole a causa dei trasferimenti dei bambini nei paesi vicini. E’ un rischio grave quello che corriamo se la situazione non sarà chiarita: molti genitori stanno pensando a questa soluzione, sarebbe un dramma per tutto il paese”.
Per questo vanno trovate soluzioni alternative che diano certezze su quando e come riapriranno le nostre scuole, che vadano al di là del sacrificio delle famiglie e della collettività. Ci saremmo aspettati che dall’incontro tenutosi pochi giorni fa con il Sindaco, al quale c’è stata un’esigua partecipazione a differenza di quanto dichiarato dallo stesso in un’intervista, si trovasse una soluzione alternativa alla cosiddetta turnazione che grava pesantemente sulla collettività: sui bambini perché l’apprendimento avrebbe sicuramente meno effetto, non avranno più una vita sociale poiché saranno costretti a sospendere qualsiasi attività extra scolastica anche propedeutica alla propria salute; sui genitori soprattutto lavoratori e su chi è titolare esercente di attività ludiche, ricreative e sportive pomeridiane. In considerazione che i lavori oggetto di tali disagi erano già noti alla fine del trascorso anno scolastico. Una turnazione si può prevedere per brevi periodi solo per interventi urgenti e non programmati.
È stata fatta, altresì, la proposta di containers ma sembra che il salvadanaio comunale si sia svuotato ed oltre non si può andare!
Però l’amministrazione si permette di interferire e di alterare gli equilibri organizzativi delle famiglie!
Ma gli altri comuni di paesi limitrofi come hanno fatto? Adottando la soluzione dei containers hanno risparmiato a genitori e bambini un grande sacrificio.
Da qui la voce di gran parte delle famiglie, insoddisfatte da tanti dubbi e incertezze. Chi rilascia dichiarazioni sulla stampa su una presunta soddisfazione dell’incontro genitori-amministrazione comunale farebbe bene a parlare in prima persona se vuole godere di notorietà, altrimenti ascoltare le impressioni degli altri se vuole difendere un interesse collettivo. Allora troviamo soluzioni alternative affinché non si dica tra qualche giorno “ormai è tardi, non c’è più tempo!”