Si è da poco conclusa la stagione 2021/2022 nei comprensori sciistici che, dopo il lungo periodo di pandemia, ha visto la ripresa del turismo montano, nel rispetto delle regole contro il Covid-19: e l’occasione è utile per stilare un primo bilancio delle attività che interessano le zone montane.
Significativa novità è stata rappresentata dall’introduzione di nuove norme volte a migliorare la sicurezza in montagna. L’Italia, infatti, oltre alle regole già definite da tempo, ha varato quest’anno nuove norme, come ad esempio l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria per gli sciatori e l’allargamento dell’uso del casco protettivo, con lo scopo di consentire di vivere la montagna tenendo conto di alcuni potenziali rischi e nel civile rispetto di tutti i fruitori. Questi obblighi non devono essere intesi come restrizioni alla libertà, ma come importanti ed utili strumenti per vivere il tempo libero con ancora maggiore fiducia e tranquillità.
Nell’ambito delle piste da sci è, pertanto, fondamentale la presenza delle Forze dell’ordine, tra i cui compiti vi è proprio quello di assicurare il rispetto delle regole e il soccorso. Da questo punto di vista, anche la stagione invernale appena trascorsa ha visto un impegno significativo dei Carabinieri Forestali che hanno concorso, da dicembre fino ai primi di aprile, con i Carabinieri della linea Territoriale e le altre Forze di Polizia, nei servizi di vigilanza, controllo e soccorso sulle piste, effettuando controlli e soccorrendo utenti in difficoltà.
Si citano, ad esempio, le attività effettuate nel comprensorio Aremogna – Pizzalto – Monte Pratello (Comuni di Roccaraso e Rivisondoli), dove i Carabinieri Forestali hanno controllato 1.096 persone, prestato aiuto ad 88 utenti in difficoltà e soccorso 22 sciatori, nel comprensorio di Campofelice, meta abituale di molti turisti che provengono dalla Capitale, dove sono stati rilevati nei servizi specifici otto scontri tra sciatori e tre scontri tra sciatori e slittino con necessità di trasporto in elisoccorso in considerazione della gravità degli incidenti e dei traumi riportati, nel comprensorio di Campo Imperatore, frequentato in maniera significativa anche da appassionati di sci alpinismo, con 68 interventi di soccorso e l’elevazione di 78 verbali per mancato rispetto delle regole di comportamento, nel comprensorio di Passolanciano, in provincia di Chieti, dove sono stati effettuati 112 controlli su persone, 40 soccorsi e sono stati elevati 78 verbali.
A quanto sopra si aggiunge l’attività, devoluta per legge all’Arma dei Carabinieri, di controllo della stabilità del manto nevoso e di valutazione del pericolo valanghe, svolta attraverso il Servizio METEOMONT Carabinieri. Per l’Appennino Centrale le attività sono gestite e coordinate dal Centro Settore Meteomont di L’Aquila, incardinato nel Gruppo Carabinieri Forestale, che si occupa, in particolare, della redazione del bollettino di pericolo valanghe valido per i settori montani abruzzesi e molisani, diramato al fine di prevenire i rischi legati alla frequentazione della montagna.I Carabinieri Forestali specificamente addestrati con qualifica di osservatori meteonivometrici, esperti valanghe e previsori valanghe, in servizio presso le Stazioni CC Forestale e CC Parchi compiono giornalmente i rilievi del manto nevoso in aree dedicate: le Stazioni meteo-nivologiche tradizionali (di seguito S.M.T.). La rete di monitoraggio è, inoltre, integrata da Stazioni meteo-nivologiche automatiche (di seguito S.M.A.) predisposte in particolari zone.
Alle Stazioni si affiancano i Nuclei itineranti che svolgono rilievi giornalieri lungo itinerari prestabiliti in alta quota e anche a seconda di particolari esigenze (ad esempio rilievi eventi valanghivi e incidenti).
I dati rilevati e le previsioni elaborate sono pubblicati giornalmente sul portale tematico https://meteomont.carabinieri.it e l’ App METEOMONT, nonché divulgati attraverso comunicati stampa e canali social in modo da raggiungere, in tempi brevi, il maggior numero possibile di utenti (servizi di protezione civile, regioni, comuni e cittadini che svolgono attività turistico ricreative e sportive).
La prevenzione è il principale strumento per evitare incidenti e vittime, considerando che il tasso di mortalità in caso di travolgimento da una valanga è del 50%.
Nella stagione invernale 2021/2022, caratterizzata sull’Appennino centrale da precipitazioni nevose meno abbondanti rispetto a quelle della stagione precedente e da una durata meno lunga, sebbene vi sia stato un evento climatico significativo ai primi di aprile, sono stati emessi 120 bollettini.
Nell’arco temporale che interessa tutta la stagione invernale e parte di quella primaverile (novembre 2021 – aprile 2022), i giorni nei quali sono occorsi eventi valanghivi sono stati 25 in Abruzzo e altrettanti in Molise.