Abruzzo – L’emergenza legata alla carenza di acqua si fa sentire anche in alta montagna. Ad attestare in maniera inequivocabile la gravità della siccità che coinvolge i nostri territori, le avvertenze dei gestori del famoso Rifugio Vincenzo Sebastiani, ubicato a 2.102 metri di altitudine, nel territorio di Rocca di Mezzo, sulla catena montuosa del Velino-Sirente.
“Per garantire l’apertura del Rifugio Vincenzo Sebastiani” scrive in una nota Eleonora Saggioro “questa settimana abbiamo provveduto a ricaricare le cisterne con 9000 litri di acqua fatta salire da giù con un grande impegno di persone, mezzi e, non ultimo, economico. È la prima volta che ci troviamo costretti a farlo“.
I servizi presenti nel Rifugio funzionano solo con acqua piovana ma, evidentemente, in assenza di piogge consistenti, i gestori sono stati costretti a riversare nelle cisterne acqua portata appositamente. Per queste ragioni, si chiede agli escursionisti di rispettare alcune regole e alcuni limiti in merito all’utilizzo dell’acqua: fare i propri bisogni in natura, usare le salviettine per rinfrescarsi, fare la doccia a valle, non lamentarsi di trovare i bagni chiusi.
“Il personale che lavora al rifugio” continua la Saggioro “sta facendo enormi sacrifici per risparmiare acqua (la parola d’ordine è MENO ACQUA MENO ACQUA), stiamo usando le salviettine anche noi per rinfrescarci, naturalmente chi vive al rifugio per diverse settimane è normale, logico e igienico che si lavi: evitiamo battute del tipo: sì, però voi. Concludo dicendo che quest’anno è così, naturalmente se non vi sentite a vostro agio nel seguire questi ”consigli” vi sconsiglio di salire al rifugio, altrimenti sarete i benvenuti“.
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