Musica e natura al Festival “inclusivo” di Avezzano

Appuntamento al 17 agosto
Seconda tappa per il Festival “inclusivo” di Avezzano
Seconda tappa per il Festival “inclusivo” di Avezzano

L’abbraccio tra diversi modi di vedere e di vivere la vita scoccherà nuovamente, ad Avezzano, il prossimo 17 agosto. Il primo evento inclusivo di luglio è stato memorabile, con concerto  finale bagnato dalle luci di uno splendido tramonto ‘marsicano’.  

Per il prossimo 17 agosto, data numero due del neonato Festival “Musica e parole  dell’Appennino”, ideato per questo caldo 2022 ma destinato a durare nel tempo, la spedizione di  ragazzi e ragazze con la mission dell’inclusività toccherà la tappa di Colle di San Pietro, partendo  dalla località di Antrosano. Il concerto serale, alla luce di un suggestivo tramonto, si terrà questa  volta ad Alba Fucens, nel territorio comunale di Massa D’Albe. Esplorazioni sportive e sensoriali,  colori e odori della natura nostrana assaporati forse per la prima volta: questa è la spina dorsale del  Festival. Ma non solo: nella sua peculiarità, c’è anche tanta forza d’animo, quella degli  organizzatori, supportati da un sempre presente Comune di Avezzano. 

“La prima iniziativa, che è stata realizzata lo scorso 23 luglio, grazie al lavoro encomiabile delle  associazioni Mapuche di Cese, Piccola Biblioteca Marsicana ed Ethnobrain di Avezzano, spinte in  avanti anche dalle forze motrici della start up ‘Appennini for All’ e di Marsica Sharing, è andata  benissimo. – questo il commento di uno degli organizzatori, Mirko Cipollone – Un evento che ha  radunato emozioni e pensieri di 70 persone partecipanti, tra cui anche due ragazzi con disabilità  motoria, in montagna, sul Salviano (‘casa’ della Madonna di Pietraquaria) grazie all’uso della  joëlette. Ai presenti – continua Cipollone – sono stati letti passi e brani tratti da preziosi volumi,  specchi del territorio della Marsica. Sono stati citati ‘La Bocaletta, antologia del dialetto  avezzanese’ di Giovanbattista Pitoni, ‘Come i balconi di città’ di Roberto Cipollone, ‘Il Fucino’  firmato da Emidio Agostinoni e, infine, ‘Fucino mio paese’ di Romolo Liberale, tutti autori  eccellenti del luogo”. 

Il Festival nasce come un’opportunità, come una clessidra di sabbia, ma senza tempo: che scorre per far sì che chiunque possa riappropiarsi dei suoi spazi e degli spazi della propria città e dei propri  monti, i suoi Appennini. Dice l’assessore Patrizia Gallese, che ha partecipato al primo dei tre  eventi in calendario: “Entusiasmante e assolutamente originale il concerto voce e chitarra con  l’accompagnamento di un mandolino. Ringrazio anche Vito Colonna, vice presidente di Abrussels – associazione di abruzzesi in Belgio – per la sua vicinanza al progetto. Tra i presenti, anche i nostri uomini e le nostre donne della Protezione Civile, che hanno dato un supporto logistico. Un  pomeriggio incominciato bene e finito ancor meglio. – conclude la Gallese – Mi ha colpito  particolarmente l’armonia che si è creata tra le persone e tra esseri umani e natura”. In vetta, anche  tanti giornalisti e stampa del Nord Italia. Per ogni evento realizzato in montagna (uno a luglio, uno  ad agosto e uno a settembre), verrà elaborato dagli organizzatori – tra i partner di valore, figurano  anche l’Erci di Sergio Rozzi, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti abruzzese, la DMC Marsica e la  CNA di Avezzano – un documentario-video con l’obiettivo di non perdere traccia di quanto fatto e  di lasciare in eredità “una prova provata della bellezza di questo territorio. Abbiamo l’oro sotto ai  nostro piedi, – concludono coralmente gli organizzatori – basta davvero crederci per vederlo.  Inoltre, il senso di stare insieme e di condividere difficoltà che spesso non capiamo o  superficialmente non consideriamo, ci aiuta ancora di più ad amare una natura che sa amare tutti,  indistintamente”.

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