Avezzano – Oggi, per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della donazione del sangue, in tutto il territorio della Asl di L’Aquila si terranno iniziative di diverso tipo.
A L’Aquila, alle ore 16.00, nella sede dell’Ordine di medici, in via Saragat, zona industriale di Pile, è in programma il convegno dal titolo: “La donazione di sangue in Abruzzo: riorganizzazione della rete trasfusionale regionale alla luce delle nuove normative europee”.
È previsto l’intervento, tra gli altri, dell’ssessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, del direttore del centro trasfusionale regionale, Pasquale Colamartino e di Luigi Dell’Orso, direttore aziendale del servizio immunoematologia e medicina trasfusionale della Asl provinciale.
Ad Avezzano, per iniziativa dell’Avis, oggi era in programma un ricco appuntamento nel piazzale Saved (servizi avanzati per l’edilizia), dalle ore 9 alle 12.00, in via Copernico, nel nucleo industriale.
Funzionerà un’emoteca per la raccolta del sangue ed è previsto un incontro della gente con gli specialisti.
Nel pomeriggio si terranno intrattenimenti musicali e altre parentesi ricreative.
Sempre oggi pomeriggio a Sulmona, in piazza Garibaldi, per iniziativa dell’Avis, si tiene una manifestazione di sensibilizzazione per la cittadinanza con giochi per bambini.
Cinquemila iscritti e 12.500 donazioni di sangue l’anno: è la generosità che scorre nelle vene della provincia di L’Aquila e che, grazie ai volontari, riesce a coprire, sia pure di una spanna oltre il necessario, il fabbisogno di plasma da utilizzare per le cure dei malati.
Nel contesto della celebrazione della giornata mondiale del donatore di sangue, i 5.000 angeli che ogni anno si mettono a disposizione della raccolta, sacrificando anche diverse ore del proprio tempo, sono una grande risorsa che è però bisognosa di un ricambio generazionale.
Non ci sono cifre precise ma stime di massima dicono che una quota che oscilla tra il 35 e il 40% dei 5.000 donatori complessivi, iscritti alle associazioni provinciali, ha un’età non lontana dai 50 anni.
A 65 anni, per legge, se anche si volesse, non sarebbe più possibile farsi tirare il sangue dalle vene perchè c’è lo stop della legge.
Dunque, per assicurare continuità e fare in modo che il livello di riempimento dei serbatoi delle scorte sia sempre adeguato, occorre una maggiore adesione dei giovani.
“Oggi – dichiara Luigi Dell’Orso – C’è una fascia tra i 20 e i 35 anni che contribuisce in modo importante alla raccolta e che va lodata per il proprio impegno”.
“Tuttavia, è necessario l’immissione nel circuito delle donazioni di una maggiore presenza di giovani per cercare, oltretutto, di incrementare le attuali disponibilità di sangue”.
“ La quantità che si ricava dalle 12.500 donazioni l’anno nella provincia di L’Aquila – aggiunge Dell’Orso – È sufficiente a fronteggiare le necessità legate all’impiego di sangue per trasfusioni e cure”.
“Sarebbe però importante aumentare la dimensione della raccolta, in modo da poter confidare su una maggiore disponibilità”.
“I servizi della Asl, affiancati e supportati dal prezioso contributo delle diverse associazioni, sono da anni in primo piano sul versante del reperimento del sangue”.
“I centri trasfusionali degli ospedali della Asl – conclude – Tra le altre cose, assicurano un’ampia attività nella cosiddetta medicina rigenerativa che riguarda la ricostituzione di tessuti, lesioni oste-articolari, tendini e cartilagini, con circa 3.500 prestazioni l’anno in provincia”.