Rovesci o temporali bersaglieranno la Marsica

Meteo Marsica
Dopo che le prime giornate del mese di Marzo, siano state particolarmente variabili, di stampo prettamente marzolino, ove infatti è persistita un’alternanza tra nuvole, piogge e schiarite, nonché deboli nevicate in montagna, la Marsica si prepara ad affrontare un’altra fase molto piovosa e spiccatamente variabile dal punto di vista meteorologico. L’estensione dell’Anticiclone delle Azzorre fino alla Penisola Scandinava, infatti, chiuderà un’intensa circolazione depressionaria sul Mediterraneo centrale, distaccandola o tagliandola fuori dalla sua circolazione d’aria fredda originaria (cut-off). Il nucleo d’aria più fredda in quota, nonché particolarmente instabile, farà sì che, le giornate di giovedì, venerdì e il fine settimana, vengano dominate da nuvole, piogge e schiarite.
I rovesci di pioggia che si verificheranno nelle giornate di giovedì e di venerdì, potranno assumere moderata e localmente forte intensità e saranno accompagnati da una tesa e fresca ventilazione settentrionale, che guiderà in senso antiorario nel nostro emisfero, masse d’aria moderatamente fredda intorno al minimo depressionario, quest’ultima responsabile dei repentini cali termici.
Le nuvole nembostrati copriranno di grigio l’interno territorio marsicano e nonostante possano esserci brevi periodi per lo più soleggiati durante tali giornate, il tempo spiccatamente variabile tornerà a predominare.
La neve continuerà ad imbiancare abbondantemente la nostra dorsale appenninica centrale e quindi le nostre montagne, interessando quote al di sopra dei 1000 m. Qualche locale acquazzone o rovescio a carattere temporalesco potrebbe comportare locali episodi di acquaneve sui comuni marsicani posti localmente al di sotto di tali quote, smistando parte dell’aria fredda di origine polare-marittima tramite la mole delle correnti ascensionali e discensionali delle nubi cumulonembi o temporalesche, immerse tra i nembostrati, direttamente verso il basso, accelerando le tese correnti settentrionali.
Evoluzione meteo
Quando la Primavera meteorologica rispetta le sue caratteristiche, quest’ultima è pronta a mostrare non solo i suoi volti più rigogliosi, stabili e soleggiati, ma anche quelli più instabili, piovosi o temporaleschi; è abbastanza normale, essendo una stagione che, come disse un saggio meteorologo, “risente di un Inverno non ancora finito e non risente di un’Estate sostanzialmente appena iniziata”.
Dal punto di vista del riscaldamento globale, invece, siamo maggiormente incuriositi da come, i fenomeni atmosferici estremi, stiano aumentando di frequenza e di intensità non solo sulla nostra penisola, merito le conseguenze che l’eccessiva quantità di gas serra comporta al nostro sistema caotico e complesso, l’atmosfera: quali lo scioglimento dei ghiacci artici, il riscaldamento repentino delle acque superficiali del Mare Nostrum, l’alterazione delle correnti oceaniche strettamente annessa alla circolazione termoalina etc…
Tutto a causa dell’effetto serra benefico per il nostro pianeta, fin quando, però, i gas serra non divengono eccessivi da giovare l’effetto opposto, ovvero un danneggiamento del nostro ecosistema e un’estremizzazione del sistema climatico a scala globale, confermata mediante i dati stimati negli ultimi 20-30 anni, i quali affermano che le attività antropiche o cause antropiche che permettono la cosiddetta “febbre del pianeta”, stanno guadagnando terreno sulle cause naturali, alternando anche il normale andamento di queste ultime. Ciò non vuol dire che la temperatura salga completamente e il nostro pianeta sia prossimo alla desertificazione o l’inaridimento, ma che, come dicevo prima, possano mutare di frequenza periodi particolarmente miti fuori stagione, merito un rinforzo degli anticicloni di blocco, i quali permetterebbero colate d’aria fredda fino alle aree Subtropicali, portando nevicate e precipitazioni piovose inconsuete e rare per tali aree del pianeta (ad esempio piogge torrenziali o nevicate nel deserto), ondate di calore particolarmente intense d’Estate, periodi di siccità alternati a fasi fortemente temporalesche o foriere di nubifragi.
Per questi motivi aumentano le ondate d’aria molto mite fuori stagione, provocanti soprattutto fioriture anticipatorie su gran parte del nostro territorio peninsulare e, quando si verifica un’ondata di freddo, ci sono nevicate particolarmente copiose, nonché le perturbazioni che sorvolano le acque del Mediterraneo hanno un eccessivo surplus di calore ma anche di umidità a disposizione, portata dai venti meridionali di Libeccio e di Scirocco da esse richiamati che, rappresentando masse d’aria più mite d’Inverno e calda d’Estate, possono ospitare per il loro maggiore volume, l’umidità assorbita dal Mediterraneo e dai suoi bacini, i quali, a loro volta, essendo più caldi della norma, fanno sì che le masse d’aria Subtropicali suddette possano catturare quest’ultima come se fosse spugne, fornendo maggiore carburante alle “macchine temporalesche”.

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