Avezzano – In una nota del 18-07-2019 inviata dal direttore del reparto di Ortopedia e Traumatologia del P.O di Avezzano al capo del Dipartimento chirurgico, al Direttore sanitario aziendale, al Direttore sanitario del presidio ospedaliero di Avezzano, al responsabile del Pronto Soccorso sempre di Avezzano e al responsabile dei sistemi informativi sanitari, si comunicava che dal 20.07.2019 al 15.09.2019 sarebbero stati chiusi 6 posti letto.
Giustamente, tale nota e’ condivisibile, considerato che già a priori c’è carenza di personale, visto inoltre il periodo estivo dove tutti hanno la necessità di usufruire delle ferie per il riposo psico-fisico. A dirlo è Antonio Santilli dirigente della NURSID che segnala che Il bello di questa telenovella ospedaliera, è che la riduzione dei posti letto esiste solo sulla carta, mentre si continua a riempire il reparto senza rispettare quello che si è scritto, in tutela dei pazienti e del personale che deve assisterli.
Bisogna considerare che i pazienti sono quasi tutti di tipo traumatologico e quindi spesso con fratture del femore o spalle e quindi non autosufficienti e bisognosi di assistenza e cure igieniche continue per i bisogni fisiologici di ogni genere.
“Lo stato di fatto – evidenzia Santilli – è che ci sono di due operatori che gestiscono diciotto pazienti, perché le altre due devono mandare avanti in reparto, scendere in sala operatoria, fare la terapia, le trasfusioni e analisi compreso l’impegno dei campanelli che suonano, per non parlare della gestione dei parenti dei pazienti”.
In Europa i livelli Assistenziali sono in media di 1 infermiere e un OSS per 5 pazient, mentre in questo caso si parla di 1 infermiere e un OSSper 10 pazienti.
Con la riduzione di personale per le ferie e quindi già carente a priori, quale può essere la qualità assistenziale che si può dare ai pazienti??? E quale sicurezza si può dare se il personale deve anche abbandonare il reparto per andare a portare e riprendere i pazienti in sala operatoria??? Forse chi dovrebbe sapere, ma probabilmente fa finta di non sapere che:
“L’ abbandono di persone minori o incapaci, è punito dall’art. 591 c.p. Chiunque abbandona una persona minore di anni 14 ovvero una persona incapace, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia, o per altra causa, di provvedere a se stessa, e della quale abbia la custodia o debba avere cura, e’ punita con la reclusione da 6 mesi a 5 anni. La pena e’ della reclusione da uno a sei anni se dal fatto deriva una lesione personale, ed è da tre a otto anni se ne deriva la morte”.
Inoltre il reato sussiste anche se l’abbandono è di breve durata.” (Cassazione penale, sezione. V, 12 -10 -82 e Cassazione penale sezione. V, 28 – 3 – 90).
L’impressione è che sia solo una presa in giro, e che tutto questo sia solo una questione di numeri senza guardare alla reale necessità assistenziale come si suol dire, “si predica bene, ma poi si razzola male”.