Celano. “Consultando in questi giorni l’albo pretorio siamo rimasti colpiti dalle numerose “diffide ad adempiere” che il Comune sta inviando a tutti i Presidenti dei Consorzi costituitisi per la riparazione dei danni agli edifici causati dal sisma del 2009, in cui il Comune chiede di sollecitare il completamento delle pratiche amministrative e progettuali relative agli aggregati, entro quindici giorni dalla notifica, pena la decadenza del compenso ad essi spettante”.
Lo fa sapere tramite un comunicato stampa il gruppo consiliare Celano Solidale, che continua:
“Non possiamo che condividere la volontà di accelerare l’iter relativo agli aggregati, sono passati otto anni dal terremoto ed a Celano i lavori per i vari aggregati non sono partiti, tuttavia qualche dubbio dalla lettura di questi provvedimenti sorge.
Anzitutto rileviamo come le proposte di individuazione degli aggregati sono state presentate dai privati a febbraio 2011 e che, solo per l’approvazione degli stessi, il Comune ha atteso ben due anni, visto che le determine dirigenziali di approvazione di tali proposte sono del marzo 2013.
Ora, dopo sei anni dalla presentazione delle proposte degli aggregati, anni in cui sulla materia l’attività dell’ente, evidentemente, è stata pressoché assente, con continui rimpalli di responsabilità dei ritardi tra Comune e UTR 9 di Rocca di Mezzo, ci chiediamo come sia possibile dare soltanto quindici giorni ai presidenti dei consorzi, oltretutto a cavallo delle festività pasquali e del ponte del 25 aprile, per richiedere ai tecnici il completamento delle pratiche?
Come diceva qualcuno, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina.
Ricordando che con delibera di Giunta n. 58 del 07-09-2015, l’Amministrazione ha previsto l’istituzione di un apposito Ufficio Ricostruzione per lo svolgimento di tutte le attività tecniche, amministrative e contabili di competenza dell’Ente, il cui costo doveva essere coperto dai compensi previsti per i Presidenti dei Consorzi che avrebbero rilasciato delega volontaria al Comune, (considerando che da quella delibera è passato un altro anno e mezzo), come si fa ora a fissare un termine così irrisorio?
Non sarà che la delega volontaria a favore del Comune non c’è stata nei termini auspicati dall’amministrazione ed ora si cerca un altro modo per far decadere i Presidenti che non hanno aderito e così, si spera nella decadenza del diritto al compenso dei presidenti al fine di recuperare gli importi volti a coprire i costi dell’Ufficio Ricostruzione?
Inoltre, vedendo il notevole numero delle diffide pubblicate, sembra che le pratiche siano tutte incomplete.
Si è mai chiesta questa Amministrazione come mai, nonostante la profonda crisi dell’edilizia, la maggior parte dei tecnici in tutti questi anni non ha provveduto a completarle?
Non sarà forse che, a causa dell’inerzia dell’Ente e delle lungaggini burocratiche, dopo aver lavorato per anni per far fronte alle continue richieste di documentazione da parte del Comune, senza ricevere alcun compenso per il lavoro svolto ed anzi anticipando anche le spese, i tecnici incaricati si sono trovati nella condizione di non poter più sostenere ulteriori costi sia in termini di lavoro che di spese?
A questo punto, per far fronte alle giuste aspettative dei proprietari che attendono da otto anni, considerando che l’Ufficio ricostruzione è stato costituto già da molti mesi con diversi professionisti e con considerevoli costi per le casse comunali, chiediamo che venga accelerato, da parte dell’apposito ufficio l’esame e l’approvazione delle pratiche già depositate, ma allo stesso tempo che non si facciano ricadere sui tecnici o sui presidenti le responsabilità dei ritardi che si sono avuti in questi anni, causati soprattutto dall’inerzia del Comune e quindi, che fissando termini irrisori, non si facciano decadere i privati dalla possibilità di accedere ai fondi per la ricostruzione”.