Abruzzo – “La Regione può e deve valutare in tempi brevi la possibilità di procrastinare la riapertura delle scuole: personalmente ritengo più prudente attendere un paio di settimane per guardare attentamente la curva dei contagi e conoscere con precisione lo stato dei fatti“. Così interviene in una nota il consigliere regionale Americo Di Benedetto.
“Dopo le restrizioni del periodo natalizio, la situazione non pare caratterizzarsi per cambiamenti significativi: se il Governo nella giornata di ieri ha ufficializzato lo slittamento della riapertura delle scuole superiori all’11 gennaio – previo controllo dettagliato dei dati epidemiologici l’8 gennaio – e di tutte le altre al 7 gennaio, ad oggi rimane comunque l’autonoma responsabilità dei singoli Governatori di Regione di verificare e decidere se il territorio di competenza sia effettivamente pronto per il ritorno all’attività didattica in presenza. Occorrono, quindi, scelte tempestive a livello regionale a tutela della salute pubblica che diano più certezze alle tante persone coinvolte nel sistema scolastico.
La Regione, avvalendosi dei tavoli provinciali di confronto tra tutti gli Enti a vario titolo coinvolti, coordinati dai Prefetti, dovrà mettere a punto un piano operativo che garantisca i giusti tempi per la ripresa delle lezioni in presenza. La realtà è che in questo momento – continua Di Benedetto– è opportuno che le famiglie non vengano esposte ai rischi derivanti dalla frequenza obbligatoria a scuola, rischi che in classe esistono, purtroppo, come in ogni altro luogo di comunità.
Se a settembre l’’inizio dell’anno scolastico portò inevitabilmente la curva dei contagi ad impennarsi nuovamente, oggi c’è da chiedersi se, nel pieno della stagione invernale, che comporterà un fisiologico abbassamento dell’immunità naturale e il conseguente innalzamento della carica virale dell’infezione, la rete ospedaliera locale e la medicina del territorio siano realisticamente pronte ad un improvviso aggravarsi della situazione, specie, riguardo ai presidi ospedalieri, nei reparti di riferimento più a rischio, primo fra tutti quello di Terapia intensiva.
In tutto questo anche i forti ritardi sull’approvvigionamento del vaccini anti-Covid, che fanno ancora oggi dell’Abruzzo una tra le ultime Regioni per dosi somministrate, di certo non aiutano, come pure l’incertezza relativa al “colore” determinato dal livello di allerta che il Governo ci assegnerà per definire il rischio Covid, su cui ancora non ci sono notizie ufficiali.
Tutte forti criticità che, ribadisco, suggerirebbero di ritardare la riapertura delle scuole, anche valutando ipotesi graduali di rientro negli Istituti, con l’obiettivo di riaprirle una volta per tutte e definitivamente, senza esporsi ad ulteriori periodi di lockdown che nuocerebbero gravemente ai ragazzi stessi e alla loro continuità educativo-didattica; in caso contrario, presteremmo il fianco ad altre e nuove emergenze sanitarie proprio nel momento in cui lo sforzo collettivo è di evitare una terza ondata pandemica o quanto meno contenerla al meglio, all’occorrenza“.