Il servizio, che ha un nuovo direttore, Benedetto Ronci, utilizza farmaci innovativi per terapie in ambulatorio al fine di ridurre ricoveri.
Il reparto effettua 500 visite ambulatoriali al mese
Un attento monitoraggio tra insorgenza di patologie del
sangue e uso di prodotti in agricoltura, tra cui i pesticidi. Il servizio di
ematologia dell’ospedale di Avezzano negli ultimi mesi ha acceso i
riflettori sulla questione. L’obiettivo è capire se l’aumento delle emopatie
(malattie del sangue) possa essere riconducibile, almeno in parte,
all’impiego di sostanze nella coltivazione dei prodotti nella piana del
Fucino. Un lavoro di accertamento, ai fini della prevenzione, condotto tra i
230 pazienti con emopatie (per lo più croniche) seguiti attualmente dal
reparto.

“Nessun allarmismo”, dichiara il dr. Benedetto Ronci, da pochi mesi alla guida del servizio ematologia dell’ospedale avezzanese, “ma solo un esame puntuale di alcune dinamiche che si possono cogliere dai dati a
nostra disposizione. L’obiettivo è fare diagnosi accurate, assicurare una terapia adeguata e fare prevenzione, individuando eventualmente quei fattori, anche ambientali, che la letteratura scientifica correla con
l’incidenza di alcune emopatie”. L’arrivo al servizio di ematologia di Ronci, proveniente dall’ospedale San Giovanni di Roma e con una lunga esperienza professionale alle spalle, ha dato il via a una nuova impostazione di tutto il servizio.
Un diverso approccio rispetto al passato che riguarda, in particolare, la possibilità di trattare alcune malattie del
sangue a livello ambulatoriale, senza cioè ricoverare il paziente, cogliendo
così un duplice vantaggio: meno stress e disagio del malato e più posti letto disponibili da riservare a casi gravi. Ciò è possibile grazie alla
disponibilità di farmaci innovativi che offrono possibilità di praticare
terapie con modalità diverse. Negli ultimi mesi, tra l’altro, il lavoro
all’interno di ematologia ha registrato un’impennata in termini di numero
di visite in ambulatorio: 20 al giorno per un totale di circa 500 al mese. Nel
frattempo, al fine di migliorare ancora le prestazioni, Ronci ha avviato una
serie di incontri con i medici di famiglia del territorio per stabilire con loro
una fattiva collaborazione. “L’intento”, afferma Ronci, “è assicurare una
priorità ai casi più gravi, indirizzandoli ai nostri ambulatori in maniera tale
da trattarli in modo efficace e tempestivo. In questo modo potremo operare
dando la giusta risposta ai singoli casi, a seconda delle diverse esigenze”.
Novità, rispetto al passato, anche per i controlli successivi a cui deve
sottoporsi il paziente, che vengono ora decisi dallo stesso ematologo senza
fare altri passaggi burocratici che possono rallentare il percorso di
assistenza del malato. Ad Avezzano Ronci ha trovato, per sua ammissione,
uno staff di infermieri tecnicamente molto validi e affiatati che lavorano
con spirito di gruppo.