Rarissimo Eringio alpino scoperto nel Parco Nazionale del Gran Sasso: “Specie nuova per l’Appennino”

Rarissimo Eringio alpino scoperto nel Parco Nazionale del Gran Sasso: "Specie nuova per l'Appennino"

Abruzzo – Un ritrovamento eccezionale arricchisce la straordinaria biodiversità del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: l’Eringio alpino (Eryngium alpinum), una specie mai censita prima d’ora nell’Appennino.

Questa scoperta porta il numero complessivo di specie registrate nel Parco a 2679, confermandolo come l’area protetta con il più alto numero di specie censite in Europa e nel Mediterraneo.

La scoperta di Eryngium alpinum è il risultato di una vera e propria “staffetta” che ha visto protagonisti la passione per la montagna e la conoscenza botanica.

L’8 Agosto 2023, Alessio Giordano, escursionista e appassionato, ha pubblicato su un’app di trekking le immagini della sua escursione nei pressi di Pretara, includendo tra le foto una pianta che, identificata con un’app specifica, risultava essere proprio l’Eringio alpino.

La svolta è avvenuta grazie a Pasqualino Paris, appassionato di botanica, che, in modo del tutto fortuito, ha notato la foto di Eryngium e l’ha segnalata a Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci, ricercatori dell’Università di Camerino che operano presso il Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino in collaborazione con i botanici del Parco.

L’Eringio alpino è una specie la cui presenza è documentata in Penisola balcanica, Svizzera, Austria, Francia e, in Italia, solo nell’arco alpino. È considerata una specie minacciata in tutto il suo areale e gode di protezione grazie alla Direttiva Europea “Habitat”.

Al momento, tuttavia, non sono stati rinvenuti altri esemplari. Per questo motivo, è stata prelevata solo una piccola foglia basale a scopo documentale e per indagini molecolari, utili per un confronto con le popolazioni alpine e balcaniche.

I botanici, insieme ad Alessio Giordano, stanno già pianificando una perlustrazione più approfondita per il prossimo Agosto, periodo di fioritura della specie.

Il Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Avv. Tommaso Navarra, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta, evidenziando come una fruizione consapevole e rispettosa della montagna sia fondamentale.

La presenza sul territorio rispettosa dell’ambiente – ha affermato l’Avv. Navarra – come avvenuto nel caso in questione, consente di vivere la nostra montagna per i reali valori che essa esprime, senza massificarla, invadendola ed esponendola a pericolo nelle matrici ambientali che la rendono così straordinaria“.

Il ritrovamento dell’Eringio alpino rappresenta solo l’ultimo di una serie di successi del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, un luogo che continua a sorprendere e a confermare il suo ruolo centrale nella conservazione della biodiversità.

Mentre il parco celebra i suoi trent’anni di attività, questo nuovo traguardo ci ricorda quanto sia fondamentale continuare a studiare, proteggere e rispettare la natura che ci circonda.

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