Poste Italiane condannate a risarcire un uomo per un “raggiro” subito sulla sua Poste-Pay

Celano – È una sentenza destinata a rimanere nella storia quella che Giudice di pace di Avezzano , dott. Alberto Paolini, ha emesso, condannando Poste Italiane al risarcimento economico del danno che ha subito il titolare di una carta prepagata Poste-Pay di Celano.

I fatti hanno inizio nel 2012 quando il titolare accortosi  di movimenti sospetti sulla sua carta PostePay, nella fattispecie dei versamenti di diverse centinaia di euro, su Western Union e pagamenti a siti di scommesse online, denunciava prontamente il fatto ai Carabinieri di Celano.

Poste Italiane in primo momento ha negato ogni responsabilità. Le indagini e il processo sono durate anni,  durante i quali i Carabinieri di Celano hanno scoperto che il soggetto “beneficiario” della truffa era un uomo di Frosinone che aveva già tanti procedimenti penali a proprio carico, proprio per frode informatica e reati simili, e quindi,  risultava particolarmente capace ad approfittare di “alcune debolezze” in termini di sicurezza, di certi sistemi. Il truffatore una volta che si era impossessato dei “codici” ha utilizzato la carta per riciclare del denaro attraverso altri siti internet di scommesse e trasferimento fondi.

Ora, Poste Italiane è stata condannata a risarcire il titolare della carta, in quanto proprio Poste Italiane aveva la responsabilità di adottare tutte le misure tecniche idonee a garantire un adeguato standard di sicurezza, prevedendo azioni che avrebbero potuto danneggiare il loro cliente. Dovevano impedire in tutti i modi e con il progresso tecnologico dei tempi, l’accesso di soggetti terzi non abilitati, al sistema di gestione della carta..

Il Giudice, esaminate tutte le prove e le testimonianze del caso, ha ritenuto questa “mancanza di responsabilità”  una negligenza tale da condannare Poste Italiane. Solo successivamente ai fatti è stato introdotta una misura di sicurezza tale da prevenire truffe di quel genere.

Ricapitolando non era colpa del titolare della carta, se qualcuno attraverso conoscenze informatiche, o altro, si era impossessato della “gestione” della sua carta PostePay, ma era Poste Italiane che doveva evitare che quel tipo di truffa potesse essere messa in atto.
Dal punto di vista del Diritto, la sentenza ha sancito un principio fondamentale che potrebbe influenzare i moltissimi procedimenti giudiziari in corso per reati di questo genere.

L’uomo è difeso dagli avvocati Luca e Pasquale Motta del Foro di Avezzano

Leggi anche

Necrologi Marsica

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi