Non basta uno stipendio per il rientro a scuola, rincari da record su libri e materiale didattico

Per le famiglie il rientro in classe dei propri figli a settembre sarà particolarmente dispendioso in termini economici.
L’anno scolastico 2023/2024 si preannuncia ricco di rincari con i prezzi sempre più alti per comprare libri e materiale didattico necessario alla corretta istruzione. Aumenta il prezzo del materiale scolastico: dal monitoraggio effettuato dall’O.N.F.Osservatorio Nazionale Federconsumatori – i costi registrano un aumento medio del +6,2% rispetto al 2022. Complessivamente la spesa per il corredo scolastico (più i “ricambi”) ammonterà quest’anno a circa 606,80 euro per ciascun alunno. È in forte salita anche il costo dei libri. la Sil Confesercenti stima che quest’anno il rincaro sui libri di testo potrebbe oscillare dall’8 al 12% (dipende dai vari titoli che si acquistano) e questo fatto, specie per le famiglie numerose, desta una certa preoccupazione. Secondo Federconsumatori per ogni studente in media si spenderanno 502,10 euro per i testi obbligatori + 2 dizionari.

Le spese sono particolarmente alte per gli alunni delle classi prime, nel dettaglio:

  • uno studente di prima media spenderà mediamente per i libri di testo + 2 dizionari 488,40 euro (+10% rispetto allo scorso anno). A tali spese vanno aggiunti + 606,80 euro per il corredo scolastico ed i ricambi durante l’intero anno, per un totale di 1.095,20 euro.
  • Un ragazzo di primo liceo spenderà per i libri di testo + 4 dizionari 695,80 euro (+2% rispetto allo scorso anno) + 606,80 euro per il corredo scolastico ed i ricambi, per un totale di ben 1.302,60 euro.

Costi molto alti che, in molti casi, superano anche lo stipendio di un genitore.

Importi che risultano proibitivi per molte famiglie, a cui si aggiungono i costi ancor più onerosi da sostenere per l’acquisto di un pc, dei programmi e dei dispositivi necessari per un utilizzo didattico di tale strumento, divenuto ormai indispensabile.

Dallo studio effettuato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori emerge, infatti, che tra computer, webcam, microfono, antivirus, programmi base una famiglia, dovendosi dotare di tali dispositivi, arriva a spendere da 393,88 euro a 3.844,90 euro (considerando per antivirus e programmi i costi su base annua), con un rincaro del +2,3% rispetto al 2022. A questo va aggiunta la spesa per la connessione a internet. Acquistando prodotti tecnologici rigenerati, come emerge da uno studio della Federconsumatori, si risparmia circa il 38%.

Costi così elevati incidono significativamente sul diritto allo studio dei ragazzi, così come avvenuto purtroppo durante il lockdown; è triste constatare, in tal senso, come non tutti gli istituti siano in grado di sopperire a tali carenze.

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