La festa dell’Assunzione di Maria Vergine in cielo, in anima e corpo, che celebriamo nel cuore dell’estate, pur in questo contesto di pandemia porta nella nostra vita una luce e una speranza che provengono direttamente dal mistero dell’amore: “Queste le cose che ora permangono, la fede oscura e insieme lucente, e la speranza che sempre attende (…), ma la più grande di tutte è l’amore” (1Cor 13,13). Giovanni Paolo II nella lettera alle donne del 29 giugno 1995 a conferma del valore cristiano ma soprattutto esistenziale della maternità dissè: “Grazie a te, donna-madre…grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce”.
Emblema del dono divino è l’amore di madre e del suo contatto con il mondo misterioso della “Trascendenza” sconosciuta anima del mondo e origine di ogni pensiero di pace.
Supplica
Spazio immenso e vuoto
Abisso spalancato
È il tuo dolore madre!
Stupore e mistero
Su cui aleggia
Per fine a me sconosciuto
Il provvido spirito di Dio
A far del male
Bene arcano
E dell’indistinto caos
Ordinato cosmo.
Solo tu che hai scelto
Di rinascere nel grembo mortale
In seconda natura
Puoi clemente innamorarti
Del materno esistere.
Separando la luce dalle tenebre
Illumini di candida grazia
Il suo amato volto
Con pietà divina.
Oh! Io so che Lei
Ti è stata così cara
Che il paradiso hai posto
Ai suoi piedi.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Avezzano (AQ) n.9 del 12 novembre 2008 – Editore web solutions Alter Ego S.r.l.s. – Direttore responsabile Luigi Todisco.
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