Marsica – Il servizio giornalistico di Rai News, andato in onda un paio di giorni fa, è un inquietante viaggio all’interno della sanità abruzzese. La giornalista Manuela Lasagna è partita dalla nostra terra, la Marsica, per analizzare i problemi legati ai devastanti effetti provocati dalla seconda ondata della pandemia nel nostro territorio ma anche in tutto il territorio regionale abruzzese.
La Marsica viene definita fin da subito la Spoon River d’Abruzzo. Il punto di partenza dell’inchiesta della Lasagna è il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Avezzano, “dove si creano lunghe file di ambulanze cariche di malati costretti ad attendere per ore prima di essere assistiti“.
La prima testimonianza raccolta è quella di Giovanna Venditti, paziente covid di Avezzano, la quale ricorda anziani che si lamentavano, urlavano. “Sono stata tre giorni su una barella, non c’erano letti, non c’erano coperte, non c’erano cuscini” racconta la donna.
Tullio Buschi, anche lui paziente Covid dell’ospedale di Avezzano, racconta la sua esperienza durante quella fase complicatissima: “Mi hanno portato nel PS, nel corridoio che chiamavano Corridoio Covid, ma accanto a me è passato anche un paziente non Covid“, Tullio spiega si essere stato rimandato a casa dopo ore di inutile attesa e nonostante fosse positivo.
Lo speciale getta una luce inquietante su ciò che è accaduto nell’Ospedale di Avezzano, e quindi nella Marsica, durante la seconda ondata evidenziando le gravi difficoltà che tanti pazienti si sono trovati a vivere. Le testimonianze dei malati Covid sono un racconto straziante e amarissimo che, dobbiamo immaginare, darà vita a polemiche e attacchi da parti diverse, così come era accaduto, al tempo, dopo i servizi de “Le Iene”.