Il 29 aprile, giornata internazionale dell’astronomia, è l’occasione perfetta per alzare lo sguardo verso il cielo lasciandosi catturare da un senso di meraviglia e di stupore. La poesia invita ad osservare con occhi ammirati e con benevolenza la luna che si fa maestra di vita: quando tramonta porta pace, quando rinasce regala speranza.
A piedi nudi sulla luna.
A piedi nudi sulla luna per cogliere la meraviglia
Nell’ignoto moto d’un battere d’ali sull’abisso del cuore.
Oh, mare deserto senza barche immobile
Nel novilunio del chiaro silenzio
lasciami salpare nelle incantate
terrazze tra bandiere di rami rampicanti di stelle!
Sospesa nel buio sotto quel cielo che chiamiamo Dio
la voce della notte alta si fa scialle umido d’odori.
S’aprono piano i battenti neri delle tenebre sulla farandola
Del greto sassoso e aspro di nostalgia.
L’età d’oro dei fanciulli smarriti sul tempo dei giochi
Ricordo fin dove l’erba, e i girasoli e il fiume
Si fanno magia evanescente di sogno.
A piedi nudi sulla luna con passo lieve
Sfiorando senza gravità, né peso, né cruccio
La leggerezza del mio essere si fa ala fragile di
Farfalla e arco lieve d’arcobaleno.
In quei momenti come essere piumato
Caduto nella tenebra rinasco nel volo libero
Di una margherita nella maestà dei prati celesti.
Nel silenzio assoluto sfrattare dalla mente i fantasmi
Dimenticando l’affanno della terra affamata, soffocata nei rifiuti,
violata nella vita dall’ingiustizia e dall’odio della guerra.
Oh, della guerra, avventura senza ritorno, vertigine nella spirale dei lutti
Non s’ode il tragico fracasso nello spazio cieco e sordo.
A piedi nudi andare sulla luna, vorrei, per cogliere infine tra la meraviglia
Delle meraviglie: la visione del luogo più bello dove poter tornare e vivere
Finalmente in pace nel nostro vecchio mondo tornato paradiso terrestre.