Disturbo del comportamento che rientra nella categoria diagnostica dei disturbi del controllo degli impulsi. Crescente dipendenza nei confronti del gioco d’azzardo, caratterizzata da aumento, tra le altre cose, della frequenza delle giocate e del tempo a esse dedicate. Sono queste alcune delle più semplici definizioni del termine ludopatia, fenomeno che, soprattutto nell’ultimo periodo, è stato al centro di numerosi dibattiti ed è stato anche oggetto di alcune iniziative legislative. Non v’è alcun dubbio che stiamo parlando di un qualcosa che è in fortissima espansione. I più giovani sono le nuove vittime, quasi annunciate e scontate, di questa forma di dipendenza. E d’altronde sono proprio quest’ultimi a essere irrimediabilmente attratti dai comuni gratta e vinci, dai classici biglietti della lotteria, ma anche dalle scommesse sportive e dal sempre più articolato gambling online e mobile.
Ma quando si è iniziato a parlarne? L’espressione apparve per la prima volta nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. “Disturbo del controllo degli impulsi non altrove classificati”: era questa la definizione principale. Disturbo del controllo degli impulsi, comportamento di gioco persistente, ricorrente e maladattivo che compromette le relazioni familiari, personali e lavorative: sono queste le successive spiegazioni ed esplicazioni. Ma ne seguiranno poi delle altre, sempre più dettagliate. Insomma, ciò che emerge è che, con il passare del tempo, non si parla più di gioco patologico, ma di disordered gambling. E per di più Gonzalez-Ibanez nel 1989 ha addirittura classificato le varie tipologie di giocatori, parlando di giocatore sociale, che è colui che si è diverte occasionalmente e che sa che esistono aspetti della vita ben più gratificanti, e il giocatore patologico, che è invece colui che gioca senza alcun controllo, perché spinto da un desiderio irrefrenabile.
Affrontare il gioco d’azzardo patologico è quindi n qualcosa di molto complicato. L’intervenire immediatamente, ossia già dai primi sintomi, può permettere di risolvere le problematiche nel minore tempo possibile. Ma, a volte, il giocatore non ammette e non riconosce la sua situazione, aumentando così il rischio di perdite economiche. Vi è infatti come un’illusione di essere in grado di dominare gli eventi, di gestirsi e di controllarsi. Inoltre, vi sono dei convincimenti fortemente legati alla superstizione, alla forza di alcuni amuleti e alla certezza che prima o poi la giocata vincente arriverà.
Come in una sorta di legge dei grandi numeri. Questo può essere frutto di messaggi fuorvianti e istigativi, ma anche di una naturale e familiare predisposizione al gioco. Insomma, i fattori di rischio sono davvero molteplici e numerosi. Ciò che è evidente è che, di fronte a un’offerta in crescita, il numero di giocatori è destinato ad aumentare. Il mercato del gambling ne giova, ma c’è sempre l’arma a doppio taglio. Pro e contro, proprio come in ogni aspetto della vita quotidiana.
Fonte dati e grafica: www.giochidislots.com