Avezzano. “Gerosolimo ‘sfila’ la casacca forzista a De Angelis: il politico dalle molteplici casacche che, dopo aver raccattato di tutto, da destra a sinistra, illudendosi di poter costruire un’armata da contrapporre al sindaco Gianni Di Pangrazio, “servito” per tre anni e mezzo in qualità di assessore delegato, ora è costretto a saltellare qui e là per evitare lo scontro totale tra i suoi sponsor di Celano, Sulmona e Chieti, ovvero Piccone, Gerosolimo, e il duo forzista Pelino-Di Stefano che gli aveva “cucito addosso la maglia di candidato sindaco di Forza Italia e del centro destra”.
Non riescono proprio ad abbassarsi i toni di una campagna elettorale che sta accendendo Avezzano più di tutti gli altri centri della Marsica in cui si vota e questa volta a parlare in questi termini è Luigi Gallucci, a nome dell’Udc.
“Facile capire come può averla presa l’assessore regionale di centro sinistra, Gerosolimo, nelle vesti di novello colonizzatore di Avezzano e della Marsica”, ironizza il coordinatore cittadino dell’Udc, Luigi Gallucci, in perfetta sintonia con il gruppo consiliare – così come è scritto in una nota stampa- “visto il repentino cambio di direzione di De Angelis che dopo aver professato la sua fede forzista si è scagliato contro i partiti tradizionali e ha riabbracciato il simbolo civico spingendosi fino a “scimmiottare” i cinque stelle con il richiamo ai cittadini. La verità”, aggiunge Gallucci, “è che la crociata dell’ex assessore comunale fa pensare all’armata brancaleone: sappiamo tutti come è andata a finire”.
Sul fronte squisitamente politico poi, Gallucci difende i partiti, soprattutto quelli come l’Udc che, dopo aver fatto le campagne di tesseramento ed eletto i dirigenti, “si confrontano ogni giorno per dare risposte alla collettività e arginare il qualunquismo imperante nell’ultimo periodo dove ognuno va per sé. De Angelis, se riuscirà a mantenere insieme l’armata brancaleone, che sta già perdendo i primi pezzi”, sostiene il coordinatore cittadino, “troverà la risposta nelle urne: gli avezzanesi sapranno scegliere tra l’amministrazione Di Pangrazio che ha dato segni tangibili di buona amministrazione, ma soprattutto di autonomia politica da quei personaggi che lo circondano illudendosi di poter rimettere le mani sugli enti sovracomunali, Cam in testa, messi in ginocchio da amministrazione a dir poco allegre negli anni passati”.