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Lo 007 Marco Mancini ad Avezzano: “Servizi segreti stranieri a volte agiscono indisturbati in Italia, si sottovalutano i Russi. Almassri come ha fatto ad entrare?”

Lo 007 Marco Mancini ad Avezzano: "servizi segreti stranieri a volte agiscono indisturbati in Italia, si sottovalutano i Russi. Almassri come ha fatto ad entrare?"

Si è tenuto presso la sala “Nicola Irti” di Avezzano il convegno “Le regole del gioco – Giustizia e informazione tra diritto, legalità, deontologia e garanzia delle procedure”, un evento formativo voluto, organizzato e coordinato dall’avvocato Lucio Cotturone con il patrocinio del Comune di Avezzano.

I saluti istituzionali sono stati portati dal senatore Luciano D’Alfonso, dal consigliere regionale Massimo Verrecchia, dal sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio, dal presidente delle Camere Penali Gianluca Presutti e dal vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Daniele Imperiale.

L’evento ha beneficiato del sostegno dell’Ordine degli Avvocati di Avezzano, della Scuola Forense della Marsica, delle Camere Penali di Avezzano, dell’AIGA – sezione di Avezzano e di Assisi PAX International.

Gli interventi, moderati dall’avvocato Massimo Corsini, hanno visto alternarsi diversi e qualificati relatori.
Marco Mancini, già dirigente del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza e responsabile del controspionaggio italiano, ha presentato il suo libro “Le regole del gioco”, offrendo una testimonianza diretta sulla gestione delle informazioni riservate.

Il panel dei relatori ha incluso il professor Giuseppe Montanara, avvocato e docente universitario, che ha approfondito il tema “Giustizia e informazione tra diritto, legalità e garanzia delle procedure”;
l’avvocato e giornalista Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno, che ha trattato il delicato equilibrio tra tutela dei diritti e diritto di cronaca;
il giornalista Stefano Pallotta, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, che ha illustrato il ruolo della deontologia professionale;
la professoressa e avvocato Francesca Rocchi, che ha analizzato il reato di rivelazione del segreto d’ufficio, il prof. Avv. Giulio Andreotti, che ha offerto una riflessione di taglio deontologico sul riserbo professionale degli avvocati e sul diritto alla difesa, e la giornalista Francesca Musacchio, che ha esaminato il rapporto tra segreto di Stato e informazione.


Le dichiarazioni di Marco Mancini

Sullo spionaggio russo in Italia:
“Sottovalutato, bisognerebbe essere più presenti per contrastarlo”.
«Ho rilasciato qualche mese fa una dichiarazione dove dicevo che in Italia si sottovaluta lo spionaggio russo. Intendevo rammentare i casi di spionaggio che sono successi in Italia e che fortunatamente sono stati repressi. Il tenente colonnello Walter Biot della Marina Militare è stato arrestato perché stava divulgando segreti attraverso una scheda telefonica criptata. Stava divulgando segreti agli agenti dei servizi segreti russi. Tutto questo succedeva in Italia. È stato condannato a diversi anni di carcere e quindi credo che lo spionaggio russo in Italia esista e occorrerebbe essere più presenti per contrastarlo».

Sul conflitto Israele-Palestina:
«Sulla questione israelo-palestinese non credo che si possa parlare di pace. Io la pace non l’ho vista. C’è una tenue, una leggera, una superficiale tregua, ma mi sembra che sia già stata spezzata da alcuni attacchi sia da parte di Hamas che da parte di Israele».

Sul caso Almassri:
«Come ha fatto ad entrare?»
«Sul caso Almassri l’Italia ha agito diversamente. Il ministro dell’interno ha valutato che l’ingresso di Almassri in Italia fosse pericoloso per la sicurezza nazionale. Giustamente l’ha espulso. Il problema è come abbia fatto ad entrare in Italia senza che nessuno se ne accorgesse? Il fatto che poi Almassri non sia stato consegnato è un’altra cosa. Quelle sono procedure penali che occorrerebbe valutare in altra sede».

Sui servizi segreti stranieri in Italia:
«A volte agiscono indisturbati».
«Sui servizi segreti stranieri che operano in Italia, come le ho detto prima, i servizi russi hanno reclutato un ufficiale della Marina italiana. Un cittadino russo arrestato, Artem Uss, doveva essere a Malpensa tempo fa. È stato prelevato da un commando di cittadini slavi e portato in Russia. Doveva essere invece consegnato agli Stati Uniti. Beh, mi sembra che agiscano in Italia in maniera alcune volte indisturbata».
«Sul Mossad invece non so niente», ha aggiunto.

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