Celano – Questa sera, alle 21.15, al Castello Piccolomini di Celano andrà in scena “Le stanze del tempo”, una produzione del Teatro Lanciavicchio, con 10 tra attori e musicisti provenienti dall’intera regione, che racconta dell’opera di prosciugamento del Lago Fucino.
“Le stanze del tempo” è uno spettacolo che abita i luoghi della memoria creando stanze di parole, suoni e immagini. Il pubblico, diviso in piccoli gruppi, le visita, passando dall’una all’altra. Ogni stanza restituisce tempi, luoghi e personaggi della storia del Prosciugamento del Fucino, il terzo lago d’Italia per estensione: già l’Imperatore Claudio aveva provato a prosciugarlo, ma scomparirà definitivamente solo nel 1875. Attori e musicisti restituiscono tracce di memoria intorno alla storia del prosciugamento del Lago Fucino.
Raccontano storie di terra e di acqua, di principi e di scavatori, di pescatori e di contadini, di un territorio e del prosciugamento, rievocando gli eventi principali che hanno caratterizzato l’enorme opera di ingegneria idraulica, e le figure storiche che l’ hanno resa possibile. Dall’opera dell’imperatore Claudio a quella del Principe Torlonia, dal lavoro dei pescatori a quello dei contadini, lo spettacolo itinerante restituisce quadri di parole e memorie, immagini e storie in uno scenario architettonico tra i più belli e imponenti d’Abruzzo.
Nelle tappe dello spettacolo si incontrano personaggi e storie che hanno caratterizzato la Marsica e le vicende antiche e moderne del Lago Fucino: il principe Alessandro Torlonia, il principe Giovanni Torlonia, l’Imperatore Claudio e sua moglie Agrippina. Importanti figure storiche insieme a anonimi servitori, scavatori, pescatori del Lago divenuti contadini. Particolare attenzione viene data alla descrizione dell’opera di prosciugamento prima tentata dall’Imperatore Claudio nel 52 d.C, e poi riuscita da Alessandro Torlonia nel 1875, alla ricostruzione del sistema di canalizzazione dell’acqua, dello scavo e la costruzione dell’emissario Torlonia.
In un percorso di spettacolo e visita di circa 70 minuti si condensa una storia lunga e ricca di vicende, di fasi alterne, di storie scritte dalla lucida volontà dell’uomo o dal destino imprevedibile. Una storia della Marsica, territorio antico e culla di storia. In ogni stanza dello spettacolo storie e leggende si fondono con elementi narrativi ricavati dai dettagli tecnici della colossale opera di ingegneria idraulica, dal patrimonio bibliografico, e da paesaggi della memoria collettiva.
Ideazione , drammaturgia e testo STEFANIA EVANDRO, con CRISTINA CARTONE, STEFANIA EVANDRO, PAOLA MUNZI, ALBERTO SANTUCCI, RITA SCOGNAMIGLIO, GIACOMO VALLOZZA e musicisti/i GIUSEPPE MORGANTE, ALEX RICCI, GERMANA ROSSI, GIANCARLO TOZZI regia STEFANIA EVANDRO E ANTONIO SILVAGNI